VIDEO | Sono scesi nuovamente in piazza gli idonei dei concorsi nella sanità per chiedere l’intervento del Prefetto. Chiedono lo scorrimento delle graduatorie per l’assunzione nelle aziende sanitarie ed ospedaliere
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«Vogliamo il nostro posto di lavoro perché ritengo che sia una cosa illegale quella che stanno facendo, bisogna far scorrere le graduatorie».
Chiedono rispetto, vogliono giustizia i tanti idonei ai concorsi nella sanità calabrese in attesa di assunzione che questa mattina, sostenuti anche dal sindacato di base Si Cobas, hanno tenuto un sit-in di protesta davanti alla Prefettura.
Una settantina i manifestanti a rappresentare gli oltre 500 tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari e biologi, che hanno superato le selezioni concorsuali ma aspettano ancora lo scorrimento delle graduatorie per essere assunti nelle aziende sanitarie e ospedaliere.
Denunciano una disparità di trattamento rispetto ai cosiddetti precari della sanità per i quali si continuano a trovare soluzioni per la prosecuzione dei contratti. «Nelle assunzioni deve essere data priorità – sostengono i lavoratori – a chi ha superato un regolare concorso».
«Non credo che sia legittimo - ha spiegato una idonea - che stiano tutelando i precari, mentre chi ha studiato e superato un concorso rimanga a casa, la trovo una cosa assolutamente ingiusta. Mi chiedo: ma è questa la mia Italia che mi ha vista nascere e crescere? Io vorrei rimanere nella mia terra perché ci tengo e questa non è la mia Italia».
Una delegazione è stata poi ricevuta dai rappresentanti delprefetto ottenendo l’impegno alla convocazione di un tavolo con il commissario alla Sanità Saverio Cotticelli, i dirigenti del dipartimento Salute della regione e i vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi.
«Dobbiamo sperare giorno per giorno – ha detto un altro idoneo – che arrivi quel benedetto telegramma a casa su cui ci sia scritto il nostro nome e l’invito a presentarsi sul nuovo posto di lavoro, un lavoro che ci siamo guadagnati con lo studio e vincendo un concorso pubblico».