Una nuova protesta, l’ennesima, di fronte la sede dell’Asp di Reggio Calabria dei lavoratori che gestiscono, attraverso le cooperative, le strutture psichiatriche. Un'odissea che va avanti da oltre un anno e che non vede al momento soluzioni sia sul fronte dell’accreditamento in Regione delle strutture sia su quello dei pagamenti.

 

Nonostante le rassicurazioni da parte della terna commissariale al momento sono tre le mensilità arretrate, ma i disagi sono continui sia per i dipendenti che per i i titolari delle cooperative delusi e amareggiati di veder continuamente calpestati i propri diritti.

 

«Qua devono rendersi conto che noi abbiamo il diritto di essere retribuiti e loro il dovere di fare i pagamenti - afferma Orazio Tripodi, rappresentante della cooperativa Risciò - devono anche capire se continuare o chiudere il servizio perché qua non si può andare avanti così. Viene calpestata la nostra dignità». 

Il Coolap, ossia il coordinamento che tutela i dipendenti del settore, si appella quindi non solo all’Asp o alla Regione, ma anche alla Prefettura affinché convochi un tavolo con le parti per stabilire una volta per tutte il percorso da intraprendere.

 

Occorre superare le criticità non solo per i lavoratori ma, anche e soprattutto, per i tanti malati reggini. «Il Coolap ed i lavoratori che lo compongono - sottolinea Enzo Barbaro - con la dignità e caparbietà di sempre, lotteranno per la risoluzione definitiva dei problemi e questo sempre in piena trasparenza e legalità, peculiarità imprescindibili».

 

«Va anche ridiscusso il fabbisogno esplicitato da Asp e Regione perché non corrisponde alla reale situazione» continua Barbaro. «Lo hanno stabilito per una ventina circa di posti letto, ma non è così - aggiunge e conclude rischiamo di perdere posti di lavoro e di non assistere degnamente i malati».