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Buscopan Antiacido, Zantac e Ranidil dal 20 settembre sono prodotti non vendibili. Lo ha disposto l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, in accordo con l’Ema, Agenzia europea per i medicinali, dopo aver riscontrato la presenza di una impurità potenzialmente cancerogena in tutti i lotti di farmaci con il principio attivo ranitidina, utilizzati per il trattamento di problemi gastrici, bruciore di stomaco, ulcere e reflusso. Il provvedimento, come spiegato da Vincenzo De Filippo, presidente di Federfarma Catanzaro e dell’Unione Regionale Calabria, è stato assunto in attesa dei risultati delle analisi per valutare il grado di contaminazione nei prodotti coinvolti e adottare misure correttive. «Si tratta - ha precisato - di un ritiro cautelativo sia dei farmaci della ditta Saraca Laboratories Ltd, che è un laboratorio indiano, sia di prodotti di altre società».
Altri farmaci con ranitidina ritirati già nel 2018
Dunque l’invito della Federazione ai cittadini in trattamento con un prodotto a base di ranitidina è quello di rivolgersi al proprio medico o al farmacista. «Questi farmaci non vanno assolutamente assunti, non è un obbligo. Il nostro consiglio – ha sottolineato De Filippo - è quello di nterpellare il medico o i farmacisti in modo tale da ottenere una terapia sostitutiva. Per quanto riguarda gli antagonisti del recettore H2 c’è la famotidina oppure gli inibitori di pompa protonica, ma vanno assunti sempre sotto consiglio del medico. Tutto questo vale anche per chi prende il famoso Buscopan antiacido, che è un prodotto da banco. Non dimentichiamo che già nel 2018 alcuni farmaci anti-ipertensivi, sartani, erano già stati ritirati per la stessa impurezza che è denominata N-nitrosodimetilammina. Questa sostanza in minima parte, e sottolineo in minima parte perché non voglio creare allarmismi, la troviamo anche in alcuni alimenti. Ma ingerita in piccolissime quantità non dà alcun fastidio».