Una gara di generosità nei confronti dei più piccoli da parte di 133 neomamme che hanno donato ben 758 litri di oro liquido al noto ospedale romano
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L’anno appena concluso porta con sé un bilancio più che positivo rispetto al numero di donazioni di latte materno. La Banca del latte umano donato (Blud) del Bambin Gesù, unica nel Lazio, nel 2019 ha registrato il grande gesto di solidarietà di 133 neomamme che hanno donato ben 758 litri di latte.
Una gara di generosità nei confronti dei più piccoli andata ben oltre i risultati precedenti che, nel 2018, avevano visto il coinvolgimento di 43 nutrici che avevano donato 362 litri di “oro liquido” a bambini affetti da differenti patologie. Raccomandato come unica fonte di nutrizione per tutti i bambini nei primi sei mesi di vita e poi come integrazione dei cibi solidi nei primi anni, il latte materno contiene tutti gli elementi essenziali per la crescita e lo sviluppo del piccolo, tra cui macronutrienti (grassi, carboidrati e proteine), micronutrienti (vitamine e minerali) e fattori legati allo sviluppo (acidi grassi polinsaturi a catena lunga, noti come Lcpufa, fattori di crescita e citochine).
Una protezione vitale per il neonato, il cui apporto riduce sensibilmente le infezioni grazie alle immunoglobuline e alle proteine antinfettive. Nel Lazio l'unica Banca di riferimento per le madri che desiderano diventare donatrici è quella interna all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dove la raccolta di oro liquido nel 2019 è stata in gran parte messa a disposizione di 229 neonati con particolari esigenze terapeutiche ricoverati nel nosocomio; 200 litri (25% del totale) sono stati consegnati ad altre Terapie Intensive Neonatali della Regione Lazio. “Latte a bordo” è la frase che spicca sull’automobile donata dalla Centrale del Latte di Roma al Bambin Gesù e utilizzata esclusivamente per la raccolta di latte materno presso il domicilio delle mamme donatrici di tutto il Lazio.
È anche grazie a questa vettura che si è reso possibile il raggiungimento di questi risultati. «Possono donare tutte le madri in buona salute, che seguono un corretto stile di vita e hanno una quantità di latte superiore alle esigenze del proprio figlio dalle prime settimane di vita fino ad un anno di età», spiega Guglielmo Salvatori, responsabile di Educazione nutrizionale neonatale e Blud- e aggiunge - donare il latte è un gesto prezioso per tanti bambini malati. Non costa nulla, non è doloroso ed è molto semplice». L’Aiblud (Associazione italiana delle Banche del latte umano donato) conta attualmente 36 banche dislocate in tutta Italia nate con l’obiettivo di «selezionare, raccogliere, trattare, conservare e distribuire il latte umano donato presso i centri di neonatologia, pediatria e presso il domicilio di pazienti per i quali sia presente una giustificata indicazione».
Le Blud italiane fanno riferimento alle “Linee Guida per la costituzione e l’organizzazione di una Banca del Latte Umano Donato” della Società italiana di Neonatologia (Sin), sulla base dell’analisi critica di studi scientifici, delle procedure seguite da associazioni di Banche del Latte di altri paesi (Stati Uniti, Regno Unito, etc), di leggi nazionali (Francia) e del parere di esperti.