Il direttore generale del dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria ha spiegato che la sospensione delle attività servirà per risolvere alcune criticità che persistono da tempo e che potrebbero creare dei rischi alle pazienti. Ma alla Regione sarebbero giù al lavoro per riattivare il servizio il prima possibile
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Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Cetraro non sarà soppresso, così come il punto nascita, le cui attività sono state sospese ieri per le gravi criticità riscontrate durante l'ispezione ministeriale del 24 luglio scorso. Contrariamente, proprio come rivelato dal nostro network, sarà addirittura potenziato. La conferma arriva direttamente da Antonio Belcastro, direttore generale del dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, che questa mattina, dopo la visita all'ospedale di Cetraro, ha spiegato alla nostra redazione cosa sta accadendo in queste ore all'interno del nosocomio cetarese. «La sospensione delle attività del punto nascita - ha detto il dirigente - servirà a risolvere alcune criticità che persistono da tempo e che potrebbero creare dei rischi. La Regione Calabria metterà in campo ogni azione utile per riattivare il servizio il prima possibile. Confermo che non si tratta di una chiusura definitiva». A riprova di ciò, ci sarebbe la richiesta di deroga alla chiusura, che consentirà di mantenere in vita il reparto nonostante le problematiche e un numero di parti all’anno inferiori a 500, circostanza che da sola sarebbe sufficiente a decretarne la soppressione.
L'incontro tra le parti
La lunga riunione in ospedale ha visto anche la partecipazione, tra gli altri, del sindaco di Cetraro, Angelo Aita, del presidente del consiglio comunale, Carmine Quercia, dell'assessore Tommaso Cesareo e del consigliere regionale Giuseppe Aieta. I presenti si sono dapprima riuniti nelle aule della direzione sanitaria, poi, guidati dal direttore della struttura, Vincenzo Cesareo, hanno visitato il reparto di Ostetricia e Ginecologia al secondo piano dello stabile.
Il sacrificio di Santina
Politici e dirigenti della sanità in mattinata hanno visitato anche la sala parto dell'ospedale cetrarese, la stessa nella quale lo scorso 17 luglio, due ore e mezza prima di morire, ha partorito Santina Adamo, la giovane di Rota Greca stroncata da un'emorragia post partum. E' stato proprio il suo decesso a svegliare, in qualche modo, le coscienze. Dopo i fatti ormai noti, oltre alle investigazioni della magistratura, sono state avviate tre indagini di tipo amministrativo volte ad individuare le cause della tragedia. Tra queste c'è quella avviata dal ministro della Salute Giulia Grillo ed espletata circa due settimane fa. Gli ispettori hanno quindi stilato una lunga relazione piena zeppa di controversie, che poi hanno provveduto a inviare all'indirizzo di Antonio Belcastro. Il dirigente, dal canto suo, ha interpellato i suoi funzionari e, rivolgendosi alla direzione sanitaria dell'ospedale Iannelli, ha scritto, nero su bianco, che «la commissione regionale ritiene che l'eventuale proseguimento delle attività del punto nascita, è gravata da un rischio elevato di reiterazioni di eventi avversi». Da qui, la decisione di Cesareo, giunta nella tarda mattinata di ieri, di chiudere temporaneamente il punto nascita, in attesa che le criticità emerse possano essere scongiurate ed evitare che altre mamme, in futuro, debbano perdere la vita mentre mettono al mondo un figlio.