Ha continuato a prendersi cura delle coppie che decidono di intraprendere un percorso di procreazione medicalmente assistita anche in piena pandemia, il centro Gatjc Fertility Center di Gioia Tauro, considerato tra i primi tre a livello mondiale. È qui che nel 1992 è nato il primo bambino in Calabria grazie alla Pma. La struttura, altamente qualificata, ha contribuito nel tempo alla diminuzione del fenomeo del turismo procreativo che ha portato molte coppie con problemi di fertilità a recarsi all'estero per cercare di realizzare il sogno di diventare genitori. E oggi sono più di 4 mila i bimbi nati grazie ai professionisti del Gatjc.

Il percorso di procreazione in era Covid

«Purtroppo questo è un anno scuro per tutti – commenta Leona Cremonese, direttore amministrativo del centro -. All'inizio anche per noi è stato molto difficile organizzarci e abbiamo continuato a lavorare in telemedicina anche se nel nostro campo è stato difficile mantenere il rapporto con i pazienti attraverso uno shcermo. E così pian piano abbiamo rivisto il percorso e se le consuleze prima duravano un'ora e mezzo, oggi i pazienti che venggono da noi stanno un paio d'ore in più e tutto avviene nella massima sicurezza. I nostri numeri sono aumentati – spiega – perchè le persone che prima scappavano fuori dalla Calabria incrementando il turismo sanitario, oggi rimangono in regione. È vero che in questo periodo è tutto molto più difficile ma quello che conta è il risultato finale e quindi, nonostante la pandemia, dare la possibilità alle coppie di creare una famiglia».

Numeri in crescita

E mentre i dati Istat di dicembre 2020 parlano di un crollo delle nascite in Italia rispetto all'anno precedente, complice l'incertezza sociale ed economica dovuta alla pandemia, il Gatjc registra dati incoraggianti: «Solo nel 2021, fino alla seconda settimana di febbraio, abbiamo già visto 60 coppie di pazienti e per noi questo è già un successo. Se continuiamo così – conclude la Cremonese - speriamo che quest'anno possiamo mettere più bambini in braccio alle loro mamme rispetto agli anni precedenti».