Unica scuola di specializzazione del Centro-Sud, insieme alla Federico II di Napoli, e fra le poche in Italia ad aver superato, di nuovo, positivamente l’audit di accreditamento: è questo il lusinghiero risultato ottenuto dalla Scuola di Ginecologia ed Ostetricia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, integrata nell’Ospedale Pugliese-Ciaccio del capoluogo.

La scuola, diretta da Fulvio Zullo ha ricevuto il rinnovo dell'’accredito di conformità agli standard di formazione europei da parte dell’Ebcog, l’organismo che rappresenta gli specialisti delle Società Nazionali di Ginecologia ed Ostetricia di trentasei Paesi membri, ventisette della Unione Europa e nove esterni alla Comunità.

Già nel 2012 e poi nel 2017 le visite di ispezioni avevano dato esito positivo. La nuova verifica, condotta interamente in lingua inglese, ha portato la commissione guidata dal J. Wladimiroff a consultare in loco il presidente della Scuola di Medicina, il direttore della Scuola di specializzazione ed il corpo docente sul programma di insegnamento, l’attività clinica e chirurgica e le infrastrutture disponibili; gli specializzandi ed i direttori di Neonatologia e di Anestesiologia.

La commissione Ebcog ha inoltre rivisitato, stavolta su zoom a causa della riorganizzazione post-Covid, i reparti, rinnovati da pochissimi anni, le sale operatorie, le sale parto, i laboratori, le aule di studio e di ricerca, la biblioteca, così come gli ambulatori e il neonato centro di Procreazione medicalmente assistita.

Al termine dell'ispezione, la delegazione ha espresso giudizio positivo riconoscendo alla Scuola di Ginecologia ed Ostetricia di Catanzaro il massimo accreditamento Ebocg. Wladimiroff, in particolare, ha espresso parole di elogio nei confronti del centro, complimentandosi «per l’entusiasmo del personale docente e discente, il clima di collaborazione e competizione sempre positiva che vige tra i medici in formazione, per la validità dei programmi teorici e pratici, la qualità della ricerca, elementi non fini a se stessi a al curriculum degli autori, ma mirati al raggiungimento di obiettivi pratici e utili al benessere delle pazienti, oltre che per l'eccellente capacità della Scuola di fornire ai medici in formazioni continue capacità di crescita, sia in sede che attraverso percorsi di rotazione in strutture di eccellenza sul territorio». La Commissione europea ha pure messo in rilievo la bontà dell’interazione - nè scontata né facile- tra reparto universitario e quello ospedaliero, e l’ottimo coordinamento tra ginecologi, neonatologi e anestesisti.