Secondo gli ultimi dati l’Istat, nel 2022 il calo delle nascite è stato dell’1,7% rispetto al 2021 e i primi dati provvisori del primo semestre del 2023, seguono lo stesso trend. Dunque circa 3500 nascite in meno rispetto all’anno precedente. Partendo da questi numeri, il Gatjc Fertility Center di Gioia Tauro, struttura di eccellenza per la procreazione medicalmente assistita in Calabria, attiva dal 1991, ha organizzato la terza edizione dell'evento “Preservazione della fertilità: strategia per far nascere il futuro”, un confronto a 360 gradi tra medici, docenti universitari, insegnanti ma anche esponenti del mondo sociale e politico su natalità e genitorialità.

«Oggi ormai questo tema non è soltanto medico ma è soprattutto un tema socieconomico - commenta Leona Cremonese, direttore amministrativo del Gatjc -. Non soltanto in Italia ma in tutta Europa si fanno pochi figli e noi per un ricambio generazionale abbiamo bisogno di 2.1/2.4 figli per coppia in età fertile. Il problema è che non ci sono più tante coppie in età fertile e i figli in Italia si fermano a 1.24 e non basta. Così con queste iniziative cerchiamo di promuovere la cultura della prevenzione e preservazione della fertilità».

Dunque la crioconservazione della propria fertilità a scopo precauzionale offre alla copia la possibilità di posticipare il sogno di avere un bambino: «Noi ormai siamo sul territorio da circa 35 anni – sottolinea il direttore sanitario Umberto Tripodi – cerchiamo di preservare soprattutto al fertilità con tecniche che riguardano il social freezing. Ovvero il congelamento di ovociti o spermatozoi. Perchè dopo i 35 anni sappiamo che c'è una riduzione della riserva ovarica non solo in termini numerici ma soprattutto qualitativi. Quindi è bene preservare la fertilità in modo particolare nelle donne che decidono di procrastinare il momento di essere madre».