Nella sua veste di commissario ad acta alla sanità, il governatore ha finalmente dato esecuzione al verdetto con cui il Consiglio Stato nel 2014 annullava gli atti della riconversione inserendo così il presidio nella rete ospedaliera
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Il presidente regionale e commissario ad acta alla sanità calabrese, Roberto Occhiuto, decreta di «dare esecuzione alle sentenze del Consiglio di Stato» e di «modificare il Decreto de commissario ad acta 64/2016 nella parte in cui classifica la struttura di Praia a Mare come Capt (Centro assistenza primaria territoriale), riconvertendo la predetta struttura in Presidio ospedaliero di Base, altrimenti denominata "Ospedale di Pronto soccorso"». Si legge così nel decreto aziendale sanitario calabrese che porta la data del 12 maggio scorso. Dopo dodici anni di lotte politiche e civile, decine di morti di malasanità e quattro sentenze del Consiglio di Stato ripetutamente ignorate dai colleghi che lo hanno preceduto, oggi Occhiuto ha finalmente fatto rispettare la legge riportando il presidio sanitario praiese allo status originario di ospedale. La strada per il ripristino della rete di emergenza e urgenza è ancora lunga, ma questo è certamente un primo, vero passo verso in avanti.
Ospedale di Praia, verso la riapertura
L'ospedale di Praia a Mare oggi ha una chance in più. Stavolta non sono solo chiacchiere, come se ne sono sentite negli ultimi anni, e non è uno sterile annuncio della politica da dare in pasto ai cittadini inconsapevoli. Il fatto che accada proprio a ridosso delle elezioni per il rinnovo comunale della città dell'isola Dino è solo un caso ed è frutto di dodici anni di battaglie politiche e civili, cominciate ancora prima che l'ospedale civile praiese fosse riconvertito in capt.
L'attuale commissario ad acta ha così recepito integralmente le sentenze del Consiglio di Stato, con le quali i giudici romani avevano annullato nel 2014 gli atti della riconversione, per poi chiedere l'attuazione esecutiva ed inoppugnabile della sentenza nel 2015, nel 2017 e nel 2022, l'ultima a gennaio scorso. Proprio in questa occasione, i sindaci di Tortora e Praia a Mare, autori insieme a chi li ha preceduto dello storico ricorso al Consiglio di Stato, avevano duramente attaccato Occhiuto per aver ignorato l'ennesima sentenza, lasciando trascorre i novanta giorni di tempo necessari per prendere provvedimenti. Invece, seppur con qualche giorno di ritardo, Occhiuto ha agito, facendo l'unica cosa che doveva essere fatta per restituire dignità e giustizia a un popolo, quello altotirrenico, martoriato dalla malasanità e privo di un punto di riferimento sanitario.
Ospedale di Praia, cosa succederà adesso
Parlare di riapertura dell'ospedale civile, cioè dell'istituzione di quei reparti capaci di fronteggiare un paziente in codice rosso, è ancora prematuro, ma più che mai doveroso. La decisione di Occhiuto e il relativo piano di riorganizzazione dovranno passare al vaglio del Tavolto Adduce, il tavolo infraministeriale che si occupa di sanità in relazione all'economia di una regione. Ci sarà poi da occuparsi di recepire i fondi, tanti, che l'Asp di Cosenza ha già fatto sapere di non avere, ma che potrebbero essere rinvenuti dai fondi del Pnrr che stanno per arrivare. Ci sarà da fare i contri con la spartizione dei posti letto regionali per acuti, già quasi tutti impegnati, ci sarà da ottenere pareri favorevoli e autorizzazioni.
Insomma, la strada per la riapertura è ancora lunga, ma stavolta, per la prima volta in dieci anni, tutta in discesa. «Un sentito ringraziamento - ha scritto in una nota Antonio Praticò, sindaco di Praia a Mare - va dunque al presidente Occhiuto, la cui sensibilità sul tema ha fatto sì che un atto dovuto, grazie alla celerità dell'adozione ed alle pubbliche dichiarazioni che lo hanno accompagnato, divenisse un segnale di vicinanza ed attenzione alle esigenze dell'Alto Tirreno Cosentino e, in particolare, dei Comuni di Praia a Mare e Tortora».
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