La disponibilità ad attivare nuovi posti letto strutturali di terapia intensiva era stata espressa dal policlinico universitario di Catanzaro lo scorso 1 dicembre e rilanciata dallo stesso presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al termine di un incontro avvenuto in Cittadella. Dai 9 ai 12 nuovi posti letto, si era detto, ma allo stato neppure i primi 6 di terapia intensiva ordinaria risultano attivi, se per attivi si intende la capacità di una degenza di accogliere pazienti.

L'operazione 

L'operazione appariva strategica se non altro perchè in un sol colpo avrebbe consentito di ampliare la dotazione per le terapie ordinarie e, di conseguenza, anche quelle deputate alla cura delle patologie connesse al Covid. In sintesi, si era pianificata l'attivazione di 6 posti letto in una recovery room adiacente alle sale operatorie; in questi locali si sarebbe dovuta trasferire l'attività della Cardiochirurgia lasciando liberi gli spazi attualmente occupati nella terapia intensiva generale. Qui in prospettiva sarebbe dovuta avvenire l'attivazione di nuovi posti letto covid.

Timidi passi in avanti

Dall'1 dicembre, tuttavia, qualche passo in avanti è stato compiuto: reperita l'attrezzatura (respiratori e monitor), materassi; non tutto però da rendere le degenze effettivamente operative. All'appello manca anche il personale medico e infermieristico: almeno 7 anestesisti e 13 infermieri tanto che le attività della Cardiochirurgia continuano a svolgersi al primo piano dell'edificio ospedaliero e non al secondo piano, dove si era previsto di spostare la terapia intensiva cardiochirurgica: appunto, la recovery room attigua alle sale operatorie.

Dati falsati?

Un ritardo comprensibile se si considerano le oggettive difficoltà a reperire specialisti da destinare alle aree critiche e anche giustificabile se però i 6 posti letto di terapia intensiva non fossero, nel frattempo, stati dichiarati attivi e confluiti nei conteggi che la Calabria trasmette a Roma. Si tratta, appunto, dei dati relativi ai posti letto di area medica e di terapia intensiva su cui si decidono i cambi di colore delle Regioni sulla base della saturazione delle degenze, passati nei giorni scorsi da 180 a 186.

Rianimazione ancora in affanno

Non a caso, le terapie intensive Covid del policlinico universitario di Catanzaro sono andate nei giorni scorsi di nuovo in apnea. Dallo scorso anno sono disposibili solo 6 posti letto - quelli attivati all'indomani della diffusione della pandemia -, martedì arrivati nuovamente a completa saturazione dopo il ricovero in rapida successione di 3 pazienti con complicanze respiratorie.