VIDEO | Era arrivato a pesare 277 chili ma grazie all'affetto della sua famiglia e a un intervento di chirurgia è riuscito a riprendere in mano la sua vita. Oggi risponde a chi lo ha deriso: «Ce l'ho fatta»
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Ce l’ha fatta Salvatore Fera a ritrovare la serenità. 47 anni, di Catanzaro, venditore ambulante di professione, cantante per passione, dopo la perdita della madre nel 2014 inizia gradatamente a prendere peso fino a pesare 277 chili.
«Sono sempre stato obeso arrivando a pesare anche 150 o 170 chili – racconta – ma riuscivo a gestirmi e non avevo alcuni tipo di problema se non l’apnea notturna. Quando volevo ero in grado di seguire delle diete e perdere un po’ di peso, anche 30 chili in due mesi, per poi ingrassare di nuovo. Ma dopo la morte di mia madre è scattato qualcosa in me che non riuscivo più a controllare fino ad arrivare a 277 chili e questo mi ha comportato grosse difficoltà. Ad un certo punto mi ero lasciato andare e se non fosse stato per la mia famiglia forse non ce l’avrei fatta. Innanzitutto per due anni non ho lavorato e questo mi ha distrutto, avevo crisi di pianto e ho sfiorato la depressione. Ma mi pesava soprattutto non riuscire più a cantare perché per me la musica è vita».
Deriso perchè obeso
Anni difficili dunque in cui Salvatore oltre ai problemi lavorativi e alla difficoltà di esibirsi con la sua band, i Musica Dentro, se non seduto su una sedia, deve scontrarsi con qualcosa che gli farà ancora più male: «C’è stato anche chi mi ha deriso alle spalle.
Tanta gente ha fatto male a me ma ancora di più ai miei figli, soprattutto a Giuseppe. E questo mi ha un po’ cambiato: se un tempo davo più fiducia alle persone, ora guardo tutti con un po’ di diffidenza perché deridere alle spalle qualcuno che soffre per una malattia non è una bella cosa.
E ci sono state tante persone che l’hanno fatto. Oggi a queste persone dico semplicemente che ce l’ho fatta».
L'intervento
Salvatore ce l’ha fatta grazie all’affetto dei suoi cari e ad un intervento di chirurgia bariatrica a Messina 4 anni fa, il mini bypass gastrico, per mano del dottor Alfio Garrotto, che gli ha permesso di perdere ben 177 chili e di ritrovare la voglia di sorridere e di fare musica.
«Più volte avevo pensato di fare l’intervento ma sinceramente avevo paura. Io sono stato sempre un fifone – prosegue sorridendo - e rifiutavo il pensiero di dovermi ricoverare ma ero arrivato ad un bivio e la domanda era: “cosa faccio adesso?” La spinta decisiva me l’ha data mio figlio quando un giorno a tavola mi disse “papà, ho bisogno di te”. Lì ho capito che era arrivato il momento di fare qualcosa. Mi hanno aiutato tutti, la mia famiglia, mio padre, i miei suoceri, e questo è stato importante. E poi ho avuto la fortuna di conoscere quello che considero il mio secondo padre, Alfio Garrotto, direttore della Chirurgia Generale e Chirurgia Metabolica dell’Istituto Ortopedico del Mezzogiorno di Italia di Messina».
La sua storia in un inedito
Affrontare l’intervento per Salvatore non è stato semplice, soprattutto da un punto di vista psicologico, ma oggi ha ricominciato a vivere e a cantare con più entusiasmo.
«Quest’anno abbiamo ripreso alla grande e io sono di nuovo attivo – racconta a proposito della band pop rock fondata con il fratello Vincenzo nel 2007 –. Quest’anno abbiamo un progetto musicale importante che porteremo in giro per le piazze calabresi e spero anche fuori regione». Ma non è tutto. Presto infatti Salvatore lancerà anche un inedito scritto nel periodo forse più difficile della sua vita: «Il titolo è “guardo fuori”, parla della mia obesità. Per un anno non sono uscito di casa, stavo seduto su una poltrona a guardare fuori. Da lì è nato questo brano che spero posa servire per far capire alla gente che l’obesità è una cosa bruttissima».