I dializzati raggiungono da tutta la regione il centro dell'ospedale di Soverato dove ricevono cure mediche e attenzioni
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Le strade della sanità in Calabria sono infinite. Come molteplici sono le storie di viaggi della speranza che spesso non oltrepassano il confine regionale ma si consumano in presidi sanitari distanti anche centinaia di chilometri, divenuti veri crocevia di vite. «A Locri non funziona niente, non mi fido nemmeno di farmi somministrare una compressa» racconta Ester Bagetta di Gioiosa Ionica, che da nove anni risale il litorale ionico per approdare al centro dialisi di Soverato, dove ha trovato una buona assistenza. Qui operano i medici e gli operatori sanitari assieme ai volontari dell'Aned con il responsabile territoriale Giovanni Cicino. Nel centro dialisi di Soverato non si spengono i sorrisi nonostante i periodi trattamenti di pulizia del sangue che scavano profondi segni nel corpo e nello spirito.
Anche Francesco Lavorata proviene dalla locride, precisamente da Riace. È venuto in Calabria a trascorrere le vacanze da Torino non senza difficoltà. «Soverato è una bellissima città ma chi deve fare la dialisi come fa a raggiungere l'ospedale?» si domanda. La cittadina ionica non offre alcun servizio di trasporto per i pazienti provenienti dalle aree limitrofe. Francesco paga quattro euro di biglietto d'autobus per raggiungere Soverato da Riace e cinque euro per arrivare all'ospedale grazie al servizio auto di fortuna ideato da un residente per sopperire alle carenze logistiche della cittadina marittima.
Luana Costa
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