Una richiesta al presidente Occhiuto e l'organizzazione di una nuova manifestazione popolare per il diritto alla salute. Sono queste le principali decisioni prese nell'assemblea straordinaria dell'associazione Pro Salus, che da 7 anni si batte per la costruzione del nuovo ospedale di Palmi. La riunione è partita da una apertura di credito verso il governatore, che aveva ricevuto una delegazione alla Cittadella.

Proprio da qui è partito il confronto, stimolato dalla presidente Stefania Marino e da Giuseppe Randazzo. Pro Salus chiederà un monitoraggio continuo e strutturato, a 15 anni dall'annuncio di una costruzione che ritarda, mancando finanche la perimetrazione dell'area di cantiere. Rispetto alla presunta radioattività del suolo, e al ritardato trasferimento dell'elettrodotto, l'associazione ha ribadito le accuse alla burocrazia regionale, ricordando come in altre regioni bastano 3 anni per costruire un ospedale di questo tipo.

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Per questo è stato chiesto alla politica di prendere posizione, evitando però di strumentalizzare l'attività dell'associazione. È stato quindi deciso di tenere aperti due canali, uno quello della interlocuzione con Occhiuto e l'altro della protesta. In questo senso è stato richiamato il dialogo con il Comitato spontaneo che a Polistena si batte per la difesa del nosocomio cittadino. Si pensa ad una manifestazione da organizzare anche fuori Palmi aggiungendo alla rabbia per il mancato ospedale, la rivendicazione di un rilancio dei servizi in tutto il territorio della Piana reggina.