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“La gestione della sanità dal 2015 ad oggi ha portato ad un impoverimento delle funzioni e dei servizi degli ospedali di Lamezia Terme e Soveria Mannelli”. Lo afferma il consigliere regionale Mario Magno che aggiunge: “La gestione Oliverio-Perri ha prodotto un colpevole depauperamento dell’ospedale della piana, che è al servizio della terza città della Calabria e del suo vastissimo comprensorio, e dell’ospedale montano, anch’esso di straordinaria rilevanza vista l’impossibilità dei residenti nei comuni della zona di poter raggiungere in tempi rapidi le strutture più vicine”.
“A pagarne le conseguenze – sostiene l’on. Magno – sono stati i cittadini che hanno assistito incolpevolmente ad una riorganizzazione della sanità a dir poco scellerata e priva di criteri logici che non rispondono minimamente alle esigenze dell’utenza”. “Basta analizzare i fatti concreti - continua il consigliere regionale - che testimoniano il disastro dell’attuale gestione. Dal 2015 sono state chiuse all’ospedale di Lamezia Terme le unità operative di Terapia intensiva Neonatale, Microbiologia e Virologia, Malattie infettive, Dermatologia, Nefrologia e Dialisi (restano solo i posti dialisi territoriali), Audiologia (attualmente il personale e le attrezzature sono collocate al Pugliese nonostante risultano a carico dell’ospedale di Lamezia), Diabetologia e Odontoiatria. Le Unità operative ridimensionate all’ospedale Giovanni Paolo II sono state, invece, il Centro trasfusionale (passato da 24 a 12 ore di operatività con il concreto rischio di un’ulteriore riduzione a causa della carenza di personale), l’Otorino (senza posti letto), l’Oculistica (senza posti letto), la Neonatologia (accorpata alla Pediatria), la Fibrosicistica (accorpata alla Pediatria), la Neurologia (posti letto non attivati), il Centro unico prenotazioni (trasferito da Lamezia a Catanzaro), la Neurogenetica (da centro regionale ridimensionata a struttura territoriale collocata nel distretto di Lamezia)”.
“Per quanto concerne l’ospedale di Soveria Mannelli, sono state soppresse - sottolinea l’on. Magno - le unità operative di Anestesia e Rianimazione, Cardiologia, Chirurgia generale (pur avendo rifatte a nuovo le sale operatorie), Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Radiologia ed il Servizio farmaceutico ospedaliero. Risultano, invece, ridimensionate il Laboratorio Analisi chimico-cliniche e microbiologiche, il Pronto Soccorso (pur ristrutturato), la Direzione Medica e la Direzione Amministrativa. Senza dimenticare la cancellazione del Distretto del Reventino ed il ridimensionamento del Distretto di Lamezia”.
“Il direttore generale Giuseppe Perri – prosegue Magno - ha intrapreso, inoltre, un piano di ridimensionamento dei servizi amministrativi attraverso il trasferimento del personale che opera nelle strutture di Girifalco e Soverato in locali situati a Catanzaro, appartenenti a privati e comportando, di conseguenza, il pagamento di cospicui canoni mensili. Proprio per evitare tali trasferimenti, che non rispondono a criteri di economicità e di efficienza, stiamo assistendo in questi giorni a mobilitazioni del personale, dei sindacati e degli amministratori locali”.
“Non ci sono parole per descrivere l’operato della direzione dell’Asp di Catanzaro e del presidente Oliverio. Il quadro che abbiamo di fronte - evidenzia l’on. Magno - mortifica i territori interessati e priva i cittadini del fondamentale diritto alla salute costituzionalmente garantito. Altro che ‘Cantiere Calabria’! Le passerelle del presidente Oliverio e la minaccia di incatenati a Roma non possono nascondere i disastri e le negligenze evidenti compiute dall’attuale classe dirigente da lui nominata”. “La Calabria - conclude l’on. Magno - torni al più presto al voto e mandi a casa il Partito democratico ed il centrosinistra per non continuare il disastro prodotto in questi ultimi tre anni”.