I dirigenti medici avevano fatto richiesta per la sostituzione o la riparazione del gastroscopio già a novembre scorso, ma la richiesta è rimasta inevasa
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Dal prossimo lunedì 4 marzo, nel presidio ospedaliero di Praia a Mare verranno sospesi gli esami diagnostici effettuati mediante gastroscopia, ossia le analisi del lume dell'esofago, dello stomaco e del duodeno attraverso un apposito strumento detto gastroscopio. Ed è proprio la rottura di quest'ultimo che decreterà l'interruzione del servizio. Già a novembre scorso, i dirigenti medici avevano fatto richiesta all'azienda sanitaria Provinciale di Cosenza di comprarne uno nuovo o di farlo riparare dalla ditta incaricata, ma, come spesso è accaduto negli ultimi tempi, l'allora direttore generale Raffaele Mauro ha lasciato cadere nel vuoto le richieste d'aiuto, contribuendo ad arrivare all'epilogo odierno.
Un servizio d'eccellenza
L'unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Capt Praia a Mare, di cui risulta responsabile il dottor Antonio De Lio, da sempre ha rappresentato una eccellenza facendosi carico un'enorme mole di lavoro. Nonostante le mille difficoltà e i pochi strumenti a disposizione, i medici che vi lavorano sono riusciti a far fronte a un numero impressionanti di pazienti, giunti non solo da ogni angolo della Calabria, ma anche dalle regioni vicine, come Basilicata e Campania.
Un presidio sanitario ridotto a brandelli
Secondo la politica smaniosa di consensi, l'imponente struttura da oltre un anno sarebbe nella fase di riconversione da casa della salute in ospedale, ma niente è più falso. Non solo non è mai tornata ospedale, come dimostra la dicitura Capt (centro di assistenza primaria territoriale) nel sito dell'Asp di Cosenza, ma da allora i servizi ambulatoriali sono stati persino decimati. Il punto di primo intervento non ha superato l'esame di accreditamento per la trasformazione in pronto soccorso, la radiologia conta due soli medici e pertanto non si può garantire il servizio 24h al giorno, la risonanza magnetica non è mai entrata in funzione, a turno si rompono la tac, l'ecografo e adesso anche il gastroscopio. Da alcuni giorni c'è anche l'incognita sugli anestesisti, di cui la struttura è carente, e questo potrebbe avere ripercussioni sia sul punto di primo intervento, sia il reparto di chirurgia ambulatoriale. Un vero e proprio disastro che, come accade da quasi dieci anni a questa parte, avvantaggia la sanità privata.