Altro che aiuto e collaborazione. A fronteggiare l’emergenza al Pronto Soccorso di Locri nella notte appena trascorsa c’è stata soltanto un solo medico in servizio. L’ordinanza disposta dalla direzione sanitaria, che aveva chiesto il sostegno di altri medici in servizio al nosocomio locrese, non ha sortito l’effetto sperato. Così è stato il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, in qualità anche di autorità sanitaria cittadina, ad offrirsi volontario in caso di necessità all’unica dottoressa di turno nel reparto.


 «Il personale è stato volutamente destinato ad altri reparti con pregiudizio per i settori più importanti e determinanti per il funzionamento di un Ospedale – ha tuonato il primo cittadino - Medici ed infermieri, purtroppo, sono stati sottratti dal giusto reparto, che doveva essere il Pronto Soccorso- a seguito della soppressione della medicina d’urgenza».

 

Un plauso all’iniziativa di Calabrese è giunto dalla segreteria della Uil. «Oggi possiamo dire di non essere veramente più soli in questa dura battaglia - ha espresso Nuccio Azzarà - Un atto di coraggio, un esempio d’amore di un sindaco verso la propria comunità».