La carenza di personale ha costretto il direttore sanitario a ridurre i posti letto nei reparti. Il sindaco di Locri “punge” Oliverio
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Quiescenze, malattie, limitazioni ed esenzioni, legge 104, ferie dovute, dimissioni e personale mai sostituito. Stante la gravissima criticità dovuta alla carenza di dirigenti medici e personale di comparto nei reparti di Medicina, Neurologia e Pneumologia dell’Ospedale di Locri, il direttore sanitario Pasquale Mesiti, al fine di non interrompere un servizio di pubblica utilità, ha disposto la riduzione dei posti letto nel reparto di medicina a 15, a partire da lunedì 13 agosto fino a fine mese. Per assicurare la continuità assistenziale pomeridiana, nei tre reparti attenzionati è stata disposta anche la guardia interdivisionale.
Una situazione di emergenza non nuova per il nosocomio locrese, più volte denunciata dai sindacati di categoria, e mal digerita dal primo cittadino Giovanni Calabrese, il quale provocatoriamente ha affidato ai social un lungo sfogo invocando l’intercessione della Madonna di Polsi.
«In tutto questo apocalittico e drammatico scenario nella Locride – ha tuonato il sindaco - la cosa più importante per la politica regionale e per il suo Presidente, che ci sorvola in elicottero, è la strada che porta al Santuario di Polsi, dove la Regione Calabria sta spendendo ben 20 milioni di euro per darci la possibilità di raggiungere agevolmente il famoso santuario e luogo di grande ed importante culto. Ci affidiamo quindi alla Madonna di Polsi – ha rimarcato - affinché ci aiuti a risolvere tutte le drammatiche problematiche della Locride ed i particolar modo dell'Ospedale di Locri che i nostri politici continuano volutamente ad ignorare».