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E’ la vigilia del viaggio della speranza. E’ la vigilia dell’atteso sit-in dei sindaci della Locride in piazza Colonna a Roma contro la chiusura dell’ospedale di Locri. Per il sindaco della città di Zaleuco Giovanni Calabrese «Una decisione forte e coraggiosa, ma, nel contempo, anche un grave momento di frattura tra le istituzioni dello Stato».
«Tale dolorosa determinazione – sostiene ancora il primo cittadino locrese - giunge dopo anni di continue denunce e proteste dei Sindaci, dei sindacati e dei cittadini sulle gravi condizioni in cui versa l’unico presidio ospedaliero della Locride e che oggi, a causa proprio dell’evidente disinteresse della politica, è fortemente a rischio chiusura. La temeraria determinazione assunta dai primi cittadini della Locride è la conferma che gli interlocutori che avrebbero dovuto farsi carico della drammatica situazione, in particolar modo il Governo Nazionale che ha inviato un Commissario governativo che ha instaurato un braccio di ferro con la Regione Calabria e con il Presidente Oliverio, e dall’altra proprio la stessa Regione Calabria che ha più volte commissariato l’Azienda Sanitaria Provinciale reggina non individuando mai un adeguato amministratore capace di affrontare le gravi, ataviche ed evidenti criticità, non hanno mai operato per il bene della collettività e quindi in maniera corretta per affrontare in maniera serie e decisa il problema».
Per la grave situazione in cui versa il nosocomio locrese secondo Calabrese «E’ evidente che vi siano enormi responsabilità della deputazione parlamentare del PD guidata da Magorno che, a Roma asseconda con il proprio voto le scelte e decisioni di Renzi e Gentiloni, mentre in Calabria minaccia l’ammutinamento con “l’incatenamento di tutto il PD contro il governo nazionale. E’ necessario – chiosa il sindaco di Locri - che i democrat smettano di giocare sulle spalle dei calabresi, individuando altresì una rapida soluzione per la sanità calabrese, richiedendo provvedimenti urgenti e straordinari per salvare l’Ospedale di Locri che, seguendo le procedure ordinarie visti i ritardi accumulati, chiuderà, purtroppo, per mancanza di personale nel giro di qualche mese».
Mons. Oliva a fianco dei sindaci
A sostenere le ragioni dei sindaci anche il vescovo della diocesi di Locri-Gerace monsignor Francesco Oliva. «Seguo con attenzione l’importante percorso intrapreso - scrive il presule in una lettera inviata ai primi cittadini - finalmente con una convergenza d’intenti, che fa ben sperare. Ora siete in sintonia su un problema di fondamentale importanza qual è la sanità, ed in particolare l’ospedale di Locri. La convergenza sinergica su questo problema può essere una scelta di campo, che può unirvi su tanti altri problemi che assillano questa nostra terra. Una vera alleanza sui problemi reali, che vi aiuti a bypassare ogni divisione dettata da logiche partitiche. E’ quanto mi auguro (e mi attendo) dal vostro percorso condiviso. Sarò a vostro fianco nella trasferta di Roma, condividendo (e non da ora) l’impegno per la sanità ed il nostro ospedale, struttura sanitaria fondamentale a tutela del diritto alla salute di un’area così vasta come la Locride, messa a dura prova da un sistema viario e di collegamenti che ne aggrava la marginalità geografica. Auguro a tutti voi, per il bene della nostra terra, che possiate incontrare i giusti interlocutori, che prendano a cuore i nodi problematici, che con la vostra iniziativa presenterete alla discussione sui tavoli romani. Ormai sapete bene che non basta più discutere. La gente si aspetta interventi concreti che diano risposte risolutive. Mi terrete informato di ogni buon risultato. In attesa fiduciosa, auspico ogni bene per questa travagliata terra».