A lanciare l'allarme è Antonello Troya, responsabile provinciale dell'Associazione nazionale emodializzati che evidenzia il silenzio delle istituzioni sanitarie
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«Mancano i medici e quindi si chiude un turno delle sedute dialitiche. Mica si risolve il problema con lo scorrimento della graduatoria. Mica si cerca di risolvere con chiamate dirette a contratto. Macché. È meglio che a sopportare l’ennesimo schiaffo dato ad una sanità malata sia il paziente». È l'amaro sfogo di Antonello Troya, esponente provinciale di Aned (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto), che accende le luci sulla difficile situazione che si starebbe verificando all'ospedale di Cetraro. «I turni a rischio - dice ancora - sono quelli dispari di pomeriggio».
Cosa sta accadendo
Secondo quanto denuncia Troya, due medici in servizio nel reparto sono in malattia e questo avrebbe generato spiacevoli conseguenze. «Il terzo professionista fa ciò che può con turni massacranti, coadiuvato dal collega che dopo il turno svolto ad Amantea si sposta su Cetraro per altre 6 ore. Insomma una vera e propria odissea per i due medici». La situazione sta diventando insostenibile sia per il personale sanitario che per le decine di pazienti che si recano quotidianamente nel nosocomio per sottoporsi alle cure.
Al momento nessuna soluzione
«Si può optare per uno spostamento momentaneo di medici presenti all'ospedale di Praia a Mare, Amantea e Paola - continua Troya -, ma naturalmente di questa opzione nemmeno a parlarne. Della questione è stato informato anche l’esecutivo che guida il Comune di Cetraro e i due consiglieri regionali Giuseppe Aieta e Graziano Di Natale, pronti a sostenere ogni forma di protesta che sarà attuata dai pazienti». Poi conclude: «Fine ultimo è che il commissario dell’Asp, Vincenzo Laregina, l’unico al momento che può dare una svolta alla difficile questione, se ne assuma la responsabilità. I pazienti, dal canto loro, saranno costretti o a spostarsi o a tenere turni di sedute dialitiche massacranti».