Resta alta l’attenzione sul reparto di Neonatologia dell’ospedale di Crotone. La carenza di medici – solo 4 quelli attualmente in servizio - mette a rischio il funzionamento della Terapia intensiva neonatale e persino il punto nascita. La spinosa questione è al vaglio dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, come ribadito, nel suo primo incontro con la stampa, dal neo commissario Domenico Sperlì: «Nessuno ha intenzione di far venir meno un servizio del genere» ha assicurato, non nascondendo però le difficoltà: «Se, come già successo, si fa un avviso pubblico, arrivano le domande e i medici contattati per essere assunti rifiutano di prendere servizio, cosa dobbiamo fare? È un problema che va affrontato e che spero di risolvere presto».

Bisogna fare in fretta

Da quel giorno, non sono giunte notizie ufficiali sulle procedure che l’Asp sta seguendo per reperire nuovo personale medico, ma – secondo quando si apprende – ci sarebbero due medici interessati a prendere servizio nel reparto. Una notizia accolta positivamente dall’associazione Noi Mamme e Bebè, la prima a lanciare l’allarme sulle criticità di Neonatologia. «Finché non vedremo che – spiega la presidente Vittoria Zurlo - questo atto di ricomposizione sarà portato a termine, non abbasseremo la guardia. Non mettiamo in dubbio l’impegno e la volontà dell’Asp per risolvere il problema, chiediamo si faccia in fretta. Sappiamo che stanno facendo di tutto, ma occorre farlo presto perché la Neonatologia e la Tin hanno un’importanza cruciale e non possiamo permettere che siano chiuse neanche per un giorno».

Nel frattempo, altre realtà associative stanno affiancando Noi Mamme e Bebè nella comune battaglia per scongiurare il rischio chiusura del reparto, tra le quali l’associazione Baubò, il Comitato Magna Grecia, il Rotary, il Rotaract e Soroptimist. «Siamo felicissimi di questo perché significa che le questioni di interesse collettivo non sono avvertite in maniera passiva dalla comunità. È una rinascita civica per la quale noi ci batteremo sempre perché crediamo che i diritti debbano essere sempre reclamati» ha aggiunto Zurlo.

Rotary pronto a dare una mano

«È strano – spiega Fabrizio Zurlo, presidente del Rotary Club di Crotone - assistere, nel 2021, a un’emergenza del genere in un comune capoluogo di provincia, soprattutto se pensiamo che un nostro socio è andato in Africa a costruire punti nascita. Il Rotary è da un più di un secolo che nei suoi progetti ha come punto cruciale quello della tutela della salute materna e infantile ed è per questo che abbiamo risposto all’appello di Noi Mamme e Bebè. Noi rispettiamo, ovviamente, l’iter procedurale che porterà l’Asp a selezionare il personale, ma siamo pronti a mettere a disposizione tutti i nostri strumenti, anche a livello internazionale, per reperire medici disposti a lavorare nel reparto di Crotone, qualora ce ne fosse bisogno».

L’impegno dei giovani

Anche i giovani soci del Rotaract di Crotone hanno deciso di attivarsi a sostegno di Neonatologia: «Crotone è stata una città importante, non può fare passi indietro ma – sottolinea la presidente Maria Gloria Asteriti - solo in avanti. La chiusura della Neonatologia o della Tin non porterebbe mai avanti questa città, quindi è doveroso che anche i ragazzi lascino un segno: è giusto che gli adulti portino avanti l’iniziativa ma è altrettanto giusto che i giovani abbraccino ogni iniziativa che permetta di crescere alla nostra città».