Le parole del deputato del Movimento 5 stelle: «È lui a dover assicurare l'immediata decadenza, prevista dalla legge, per i direttori generali delle aziende che non hanno raggiunto l'equilibrio di bilancio»
Asp di Reggio, Oliverio chiede le dimissioni del direttore Brancati
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«È una buffonata d'autore la richiesta di dimissioni del direttore generale dell'Asp di Reggio Calabria, Giacomino Brancati, da parte del governatore Mario Oliverio». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, a proposito della recente missiva con cui il presidente della Regione Calabria ha invitato il manager a lasciare la guida dell'Asp reggina.
«È lui a dover assicurare da decadenza»
«All'ultimo piano del palazzo della Regione – continua il parlamentare 5stelle – la realtà supera di molto la fantasia. Perciò non mi meraviglierei se Oliverio piazzasse il prediletto Brancati al vertice del dipartimento regionale Tutela della salute, seguendo la vecchia prassi del promoveatur ut amoveatur. Dopo le critiche severissime che la Procura di Locri, il commissario Massimo Scura e il tavolo interministeriale di verifica hanno mosso sulla gestione dell'Asp di Reggio Calabria, Oliverio è arrivato in zona Cesarini con la genialata della lettera di esortazione, volutamente omettendo che, come abbiamo già denunciato alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti, è lui a dover assicurare l'immediata decadenza, prevista dalla legge, per i direttori generali delle aziende che non hanno raggiunto l'equilibrio di bilancio. Brancati i bilanci non li ha nemmeno presentati, e sul punto Oliverio seguita a recitare a soggetto». «Ormai – incalza il deputato 5stelle – il governatore non sa più che cosa inventarsi per nascondere le proprie gravissime responsabilità politiche in materia di sanità. Questa mossa del cavallo gliel'avrà suggerita il suo consulente abusivo Franco Pacenza, sulla cui nomina l'Anticorruzione regionale ha chiuso gli occhi giustificandosi con cavilli burocratici?».
«Doppia morale nelle scelte»
«Oliverio – conclude Sapia – conferma allora una doppia morale nelle scelte. Con la sua armata Branca(ti)leone gioca a ignorare i doveri di competenza circa la rimozione dei direttori generali inadempienti, in particolare a proposito del disastro, spaventoso, all'Asp di Reggio Calabria».
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