VIDEO | Da tre mesi nessun rimborso dei medicinali e dei presidi sanitari per le circa 140 farmacie del Catanzarese che chiedono un incontro alla commissione straordinaria
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«Non vogliamo creare disagi ai cittadini della provincia di Catanzaro ma è una situazione ormai insostenibile per noi farmacisti: abbiamo fornitori da pagare, dipendenti da pagare, tasse da pagare». Così Vincenzo De Filippo, presidente Federfarma Catanzaro e Unione Regionale Federfarma in merito a quanto sta accadendo alle circa 140 farmacie della provincia di Catanzaro in attesa da più di tre mesi dei rimborsi mensili da parte dell’Asp dei medicinali erogati, oltre al pagamento delle fatture di presidi e ausili sanitari da marzo e all’indennità di residenza anno 2018.
Disagi per le farmacie rurali
Una condizione che mette a dura prova l’assistenza farmaceutica soprattutto delle farmacie rurali, ovvero quelle situate in territori a volte geograficamente disagiati dove si registra una già pesante carenza di servizi essenziali e la popolazione è prevalentemente anziana come spiega Maria Cristina Murone, titolare della farmacia di Montepaone borgo: «Si pensi alle scuole che chiudono, agli uffici postali. Nonostante ciò continuiamo a offrire un servizio a volte cercando anche di sopperire a dei servizi di guardia medica che vengono a mancare. Noi farmacie rurali, rispetto alle altre, non abbiamo la stessa disponibilità di contante per cui viviamo prevalentemente di sistema sanitario nazionale. Il venir meno di questo sussidio comporta per noi una grossissima difficoltà».
«Sia convocato presto un tavolo di concertazione»
Difficoltà sollevate già da tempo dai vertici di Federfarma. «Da ormai più di un mese stiamo chiedendo un incontro con la commissione straordinaria – fa sapere De Filippo -. Abbiamo mandato telegrammi, comunicazioni, diffide. Stamattina ho avvisato per conoscenza il prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino. Mi auguro che in settimana la commissione ci convochi quanto meno per arrivare a un accordo. Anche perché in questo modo non facciamo altro che sovvenzionare l’Asp di Catanzaro».
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