«Serve porre fine, senza ulteriori indugi, agli insostenibili disagi cui devono sottoporsi i pazienti dializzati della provincia di Reggio Calabria costretti a faticose trasferte per usufruire di terapie salva-vita».


E’ quanto afferma il capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò il quale evidenzia: «Non ammetteremo ancora immobilismo e silenzio, chiediamo vengano prontamente sanate le omissioni e si proceda con gli atti dovuti. A distanza di un tempo irragionevole di attesa, i nostri documentati appelli continuano invece, colpevolmente, a rimanere senza risposta, sebbene l’incresciosa vicenda sia stata al centro di numerose richieste ed interventi datati nei quali abbiamo rappresentato il sacrosanto diritto dei malati di ricevere cure e trattamenti necessari per la sopravvivenza senza mortificanti oneri logistici e organizzativi.


«Sulla vicenda calato il silenzio»

Sulla vicenda sembra sia calato il silenzio, mentre le soluzioni - stante l’urgenza delle prestazioni sanitarie in oggetto - avrebbero dovuto essere individuate e prontamente assunte, senza ulteriori perniciosi ritardi.


Circa un mese fa - continu - denunciammo la perpetrazione di questo vulnus (anche mediante una specifica interrogazione), che non solo offende il diritto alla salute dei cittadini, ma lo stesso diritto alla vita delle persone dializzate, obbligate a recarsi in altre strutture idonee e dunque a dover sistematicamente affrontare viaggi dispendiosi, spesso assieme ai loro congiunti, con un’incidenza negativa anche sulle finanze regionali e su una gestione oculata della spesa sanitaria che imporrebbe politiche per la riduzione della migrazione degli assistiti.

 


Una inderogabile esigenza sanitaria quella per i dializzati, leitmotiv di una serie di interrogazioni pertinenti alle realtà di Locri, Taurianova e da ultimo a quella del Grande Ospedale Metropolitano, a causa dell’incapienza dell’unità operativa di Nefrologia, per il raggiungimento ormai datato, del tetto della disponibilità di posti. I numeri e le proporzioni fanno rabbrividire, considerato che si dispone di un solo posto-dialisi per 6042 abitanti, contro i 4059 di Cosenza ed i 4715 di Catanzaro. Per rendere più strutturata la rete di postazioni disponibili sul territorio, andando realmente incontro alle esigenze logistiche dei dializzati, dovrebbe individuarsi un nuovo servizio dove effettuare i trattamenti secondo i massimi standard di qualità e utilizzando le tecniche più moderne. Così non è visto che il quadro dell’offerta sanitaria finisce per condizionare negativamente la qualità della vita e la quotidianità dei pazienti. Circa 52 dializzati sono costretti a spostarsi nei centri più vicini per potersi curare. Si tratta di defatiganti trasferte forzate alle quali sono ‘condannati’ 13 pazienti che devono recarsi a Scilla; 5 pazienti a Melito Porto Salvo e 34, obbligati ad attraversare lo Stretto.

 

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Esiste uno spiraglio considerato che il Comune di Reggio Calabria ha già individuato nei locali degli Ex Ricoveri Riuniti la struttura in cui collocare il nuovo centro dialisi della città, in ossequio ad impegni assunti con i vertici dell’Asp. A tutt’oggi, tuttavia la situazione è immutata in spregio delle indicibili sofferenze dei malati e delle loro famiglie.


L’appello al Governatore

Rinnoviamo l’appello, contenuto nell’interrogazione. Chiediamo al Presidente della Giunta regionale quali interventi s’intendono adottare per risolvere definitivamente le problematiche afferenti il diritto di cura dei dializzati reggini, in una logica mirata all’istituzione di un nuovo centro dialisi della città dello Stretto».

 

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I soldi spesi per mandare in Sicilia i dializzati basterebbero a curarli in Calabria (VIDEO)