Dopo alcune notizie circolate sui social, il sacerdote smentisce presunti contagi in parrocchia e all'oratorio della città ionica: «Fondamentale ricercare e ristabilire sempre la verità»
Tutti gli articoli di Salute
PHOTO
«Quale direttore dell’Opera Salesiana di Soverato ritengo doveroso rivolgermi all’intera comunità di questa splendida cittadina con l’intento di fare chiarezza a proposito delle notizie sui casi di contagio da Covid-19, che si sono susseguite negli ultimi giorni e hanno interessato la parrocchia e l’oratorio salesiani».
Così, in una lettera aperta, don Mimmo Madonna in merito ad alcune voci circolate negli ultimi giorni nella città ionica in merito a presunti casi di coronavirus all’interno della famiglia salesiana, dopo i due casi di positività accertati in città.
Voci infondate
«Con immenso piacere vi informo del fatto che non vi è alcun caso di positività da Covid-19 all’interno della comunità salesiana né tantomeno tra i collaboratori volontari che giornalmente svolgono un servizio prezioso al fianco dei tanti ragazzi e giovani nel nome di don Bosco. Ma su tale vicenda – prosegue il salesiano - non posso nascondere il mio grande rammarico per le notizie non veritiere che si sono diffuse sui social o attraverso diversi articoli pubblicati su testate della carta stampata. Il tutto potrebbe anche passare inosservato se non ci trovassimo dinnanzi ad una pandemia con milioni di morti che poco si presta a far comprendere il perché di tanta disinformazione o del proliferare di voci completamente infondate».
Ristabilire la verità
Per il direttore Madonna è dunque «fondamentale ricercare e ristabilire sempre la verità, soprattutto in questo tragico momento storico in cui tutti siamo chiamati a far appello al nostro senso di responsabilità, di correttezza, di solidarietà e vicinanza nei confronti degli altri. Il coronavirus ha messo a nudo le nostre fragilità e se abbiamo compreso che solo insieme si può vincere questa battaglia , diviene insignificante la ricerca, quasi morbosa, degli “unti” o degli “ untori”, che ha davvero poco a che fare con il diritto all’informazione basato sulla verità e, ancor meno, con la morale cristiana».