Cinque ore fitte di confronto ma del resto non poteva essere diversamente. L'ultimo tavolo di verifica interministeriale che vigila sulla sanità calabrese commissariata si era tenuto sette mesi fa, a dicembre. Il commissario ad acta, Guido Longo, si era solo da poche settimane insediato e dopo diversi mesi solo oggi si è tenuto un nuovo aggiornamento del tavolo Adduce per valutare lo stato degli adempimenti del piano di rientro.

Inversione di tendenza

Intanto, nessuna premialità scatterà per la Calabria, nonostante l'andamento economico nel 2020 si sia chiuso con un avanzo di gestione pari a 20 milioni di euro. Una inversione di tendenza servita però a ben poco dal momento che gli esercizi finanziari del 2018 e del 2019 si portavano dietro un pesante disavanzo: 111 milioni di euro. Così nel 2020 i conti sanitari calabresi si chiudono ancora con uno sprofondo rosso pari a 91 milioni di euro. Non saranno assegnate premialità aggiuntive nè si potrà incidere significativamente sulle aliquote fiscali.

L'impatto del covid

Un risultato ottenuto in massima parte grazie al combinato disposto dei minori costi sostenuti dalle aziende sanitarie e ospedaliere durante l'emergenza pandemica - costrette a ridurre le attività sanitarie - e delle maggiori assegnazioni di risorse giunte dal Governo. Insomma, meno attività, meno costi e un minor impatto finanziario ma che certamente si ripercuoterà sui livelli essenziali di assistenza. Com'è noto nel 2019 la Calabria non superava la sufficienza ma per valutare l'anno del Covid si applicheranno meccanismi differenti per tener conto della sospensione della attività assistenziali disposte durante l'emergenza pandemica. 

Il nodo assunzioni

Durante le cinque ore di confronto affrontato anche il tema caldo delle assunzioni. Nell'ultimo tavolo di verifica interministeriale aspri erano stati i rilievi del ministero della Salute e del Mef sulla mancata assunzione di nuovo personale nonostante le risorse assegnate dal Governo proprio a questo scopo. Tuttavia, da quanto emerso almeno nel primo semestre del 2021 sono state effettuate nuove assunzioni per 968 unità, contro le 1.422 effettuate complessivamente nel 2020. Un trend che anche in questo caso sembra invertire una tendenza su cui sarà però necessario continuare a lavorare. 

Il commissario ad acta, Guido Longo, ha infatti chiarito come sia in corso di predisposizione il nuovo programma operativo che dovrebbe a breve essere approvato attraverso un apposito decreto commissariale. Il nuovo documento dovrebbe aggredire le note criticità di sistema, e in primo luogo le carenze assistenziali, ormai note da tempo.