Se è vero, come sta emergendo in questi giorni che in Calabria muoiono ogni anno circa ottantamila persone a causa di tumori provocati da inquinamento del suolo e da contaminazioni allora tale la pena porre un interrogativo relativamente ad un terreno che sarà molto presto adibito a coltivazione intensiva di cipolla rossa di Tropea.

 

Non ce  ne vogliano le aziende agricole eventualmente coinvolte in questa faccenda ma se è vero che l'economia di un territorio va tutelata è ancora più vero che in primis va salvaguardato il diritto alla salute di tutti i cittadini. Ciò premesso siamo stati allertati da parecchi cittadini di Nocera Terinese in merito ad un terreno di proprietà degli eredi De Luca che sarebbe stato dato in fitto ad una nota azienda produttrice di cipolla rossa.

 

Fin qua nulla di strano se non fosse che su questo terreno lo scorso mese di aprile si erano riversati per diversi giorni i liquami della condotta fognante comunale a causa di una grave rottura. All'epoca anche una cooperativa di giovani agricoltori interessata al terreno aveva rinunciato alla coltivazione per via dell'inquinamento evidente. Per quanto ne sappiamo sono partite già ad aprile una serie di denunce ma stranamente ad oggi non è stato fermato nessuno. Proprio ieri sono stati avviati anche i NOE della vicenda e si spera che sulla vicenda venga fatta presto luce. Soprattutto si spera di non trovare sul mercato la prossima primavera cipolla inquinata.

 

Sonia Rocca