Gennarina Arabia, professore associato di Neurologia e responsabile del Centro per i Disordini del Movimento e Demenze dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, ospite della rubrica Tg Salute, curata da Rossella Galati, in onda ogni martedì in coda al tg grazie ad una convenzione con il Dipartimento di Scienze Mediche e chirurgiche diretto dal professore Arturo Pujia, ha offerto un focus su medicina di precisione, tra rigore e innovazione.

Medicina di precisione, cosa c'è da sapere

La medicina di precisione è un obiettivo della medicina moderna. Come viene realizzata presso la vostra Unità Operativa di Neurologia? Come si può realizzare la medicina di precisione in neurologia? «La medicina di precisione è la medicina personalizzata e si basa sull’idea che per ciascun paziente si debba individuare il percorso diagnostico e terapeutico mirato, più adeguato in linea con le caratteristiche specifiche del paziente – spiega la specialista -. La nostra Clinica Neurologica segue questo approccio da decenni, applicando con rigoroso metodo scientifico le più aggiornate conoscenze relative alle varie patologie neurologiche alla pratica clinica».

Progetti e nuove tecnologie digitali

Nel vostro centro state sviluppando diversi progetti basati sulle nuove tecnologie digitali. Dunque chiediamo, di cosa si tratta nello specifico? «Negli ultimi anni, abbiamo realizzato diversi progetti che utilizzano le nuove tecnologie digitali come la telemedicina e la sua applicazione per fare teleriabilitazione, ovvero possibilità di fornire terapie di tipo riabilitativo a distanza. Questi progetti finanziati dal ministero della Salute li stiamo realizzando sia nella malattia di Parkinson che nella demenza di Alzheimer - evidenzia la Arabia -. Lavorando come centro coordinatore, abbiamo creato una rete di centri dedicati alla cura delle demenze, che copre tutto il territorio calabrese da nord a sud, con ottimi risultati sia in termini di beneficio clinico dei pazienti da queste terapie sia in termini di soddisfazione dei pazienti che percepiscono un miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria fornita».

Ricadute dell'attività di ricerca 

Quali sono in conclusione le ricadute della vostra attività di ricerca scientifica? «Svolgere attività di ricerca da tanti anni ci ha consentito di sviluppare standard molto avanzati di diagnosi e cura per le patologie neurologiche. Basti pensare che noi siamo uno dei pochi centri in Italia dotato di telemetria, ovvero della possibilità di fare registrazioni prolungate elettroencefalografiche, per lo studio e la cura dei disturbi del sonno e delle epilessie. Abbiamo realizzato negli anni molti studi che hanno consentito di individuare biomarcatori di tipo neuroradiologico molto accurati anche per le fasi più precoci dei parkinsonismi e delle demenze. E siamo attualmente uno dei pochi centri che fornisce le terapie più innovative, come gli anticorpi monoclonali per la sclerosi multipla e le cefalee, o la terapia avanzata per la malattia di Parkinson, come infusione intestinale di levodopa e stimolazione cerebrale e tra pochi giorni - fa sapere con soddisfazione - saremo uno dei primi centri in Italia a fornire la nuova terapia del Parkinson che consiste nell’infusione continua sottocute del farmaco antiparkinson».