«Non abbiamo sfornato e non sforneremo più lo stesso numero di specialisti in ortopedia per i prossimi anni con una ricaduta pesante sia nelle strutture pubbliche che in quelle private accreditate». Giorgio Gasparini, direttore della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, l’unica della Calabria, tiene alta l'attenzione sul mancato accreditamento della stessa da parte del MIUR per il secondo anno. Una problematica che impatta pesantemente sul diritto alla salute dei cittadini calabresi con il rischio di sfociare in una vera e propria emergenza sanitaria. «In questo momento la carenza di specialisti è tale per cui cinque reparti ortopedici su quindici della sanità pubblica calabrese sono o chiusi o non operativi per mancanza di personale - precisa Gasparini, che è anche direttore dell'Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico Universitario Mater Domini - e anche gli altri non godono di un organico completo, non riuscendo quindi a svolgere la mole di lavoro che dovrebbero».

I motivi

Sui motivi che hanno determinato questa situazione aggiunge «la legge che è stata promulgata lo scorso anno, a luglio 2017, prevedeva che entro 15 giorni, che era la data di scadenza per presentare le domane per l'accreditamento delle scuole di specializzazione, si avessero determinati requisiti. Chiaramente in 15 giorni non era possibile avere un pronto soccorso nella nostra sede e raggiungere il tetto di mille interventi che era previsto. Quindi per il primo anno questi sono stati i motivi per cui non abbiamo avuto l'accreditamento. Per l'anno successivo, quindi per l'anno in corso, purtroppo non sono stati messi in moto per tempo i meccanismi per ovviare a queste carenze e quindi ci siamo trovati nuovamente penalizzati». 

La proposta del direttore Gasparini

Gasparini, che già lo scorso anno si era attivato in tutte le sedi possibili, da quella accademica a quella politica, lamenta però una scarsa attenzione al problema per il quale lo stesso lancia una sua proposta: «la mia proposta, che credo sia ragionevole e percorribile, è quella di potenziare il reparto di ortopedia universitario, che ha sede nel Policlinico Mater Domini, in maniera tale da avere un numero di interventi e di ricoveri superiore a quello degli scorsi anni, e di aprire un nuovo reparto di ortopedia a direzione universitaria all'interno dell'ospedale Pugliese, come prevede la legge. Tutto questo per arrivare all'accreditamento per il prossimo anno accademico con le carte in regola».