Sono oltre 20mila le firme raccolte a Locri da un comitato spontaneo di cittadini nato a difesa dell’ospedale. L’idea, partita nel novembre scorso da due giovani imprenditori locali, in pochi mesi ha ottenuto le adesioni di numerose associazioni presenti sul territorio, unite in una battaglia senza condizionamenti politici o partitici per tutelare il diritto alla salute della popolazione. «È ora di iniziare a fare qualcosa di concreto - ha espresso il presidente del comitato Bruna Filippone -  la politica ha il suo peso, ma noi cittadini dobbiamo iniziare a farci sentire. Nel nostro ospedale - ha proseguito – è prevista una tac attiva 24 ore al giorno, tanti medici e tanti infermieri. Tutto questo all’interno dell’ospedale manca, ed è giunto il momento da parte nostra di pretendere quello che è un nostro diritto».

 

Disagi continui

Intanto nel nosocomio di contrada Verga i disagi continuano. Nella notte tra sabato e domenica il Pronto Soccorso ha avuto un medico in servizio. Una situazione non nuova per chi, come l’ex primario Francesco Mammì adesso in pensione, conosce bene quella struttura, e che adesso da esterno vorrebbe contribuire a farla funzionare meglio. «Purtroppo – ha riferito Mammì - ancora oggi leggiamo in documenti ufficiali del commissario che la situazione non è cambiata. Le criticità sono sempre le stesse, gli operatori sanitari lavorano in condizioni di grosso sacrificio. Così la migrazione sanitaria continuerà ad aumentare, con grave danno per le risorse della nostra regione».