Simbolo di un “ritorno alla vita” in linea con la missione e gli obiettivi che tutti i membri hanno sposato fin dall’atto costitutivo
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Gli amici di Alberto sono quelli “del fare”, lo sa bene lui che, guardandoli dall’alto, sicuramente sorride e si compiace di quanto bene stiano facendo da quattro anni a questa parte. L’11 ottobre del 2015 è una data che tutti i filadelfiesi hanno impressa nella memoria, una data che ha segnato profondamente il cuore di ragazzi e ragazze, genitori e nonni; una giornata che ha gettato un’ombra di dolore e di incredulità su una comunità che, in una piovosa domenica pomeriggio, ha subìto una grande, preziosa perdita. Alberto era un ragazzo di diciannove anni, nel cuore tanta voglia di vivere e in testa tanti progetti da realizzare; ma a sentir parlare chi lo conosceva bene e lo viveva nella quotidianità, Alberto era “un’anima bella” ammirato per la sua gentilezza, l’estrema educazione, la solarità e l’affidabilità. Il migliore amico che tutti i genitori si augurerebbero per i propri figli. Il suo cuore ha smesso di battere nel giro di pochissimo tempo, strappandolo alla vita terrena, ma lasciandogli in eredità un esercito di amici, parenti, coetanei, che sono riusciti a risalire quel baratro e a rendere vivo il suo battito in un’associazione che porta nel nome il senso più vero di questa unione: Alvin è per tutti gli associati “Alberto Vive In Noi” , una dichiarazione d’amore che in questi anni ha permesso la realizzazione di eventi e manifestazioni di carattere sociale; iniziative il cui ricavato viene interamente destinato a migliorare la vita dei cittadini, nel ricordo di Alberto e della sua grande umanità. Dalle donazioni all’Airc fino al contributo per Orlando, il “guerriero di Soverato” volato a New York per sottoporsi ad interventi chirurgici necessari per combattere il sarcoma all’addome, l’Associazione Alvin continua a portare avanti progetti a scopo benefico per promuovere la vita e la solidarietà, dentro e fuori le mura cittadine.ù
Ed è così che, l’11 ottobre 2019, a quattro anni esatti dal tragico evento, l’associazione Alvin ha deciso di donare un defibrillatore, in conseguenza di un furto avvenuto in precedenza, come si legge in una nota: “Mesi fa alla comunità di Filadelfia è stato sottratto uno dei defibrillatori presenti in paese, precisamente quello situato presso la Farmacia Anania. In seguito all’accaduto, particolarmente toccati da questo avvenimento, ci siamo mobilitati per rimediare e in data 11 ottobre abbiamo inaugurato la donazione del nuovo defibrillatore, da parte della nostra associazione. Abbiamo, inoltre, fatto una piccola targa ricordo nella quale abbiamo citato una frase di Gandhi - L’uomo è dove sta il suo cuore, non dove sta il corpo - perché esprime pienamente il pensiero che in questi quattro anni abbiamo portato avanti: Alberto non sarà più qui fisicamente ma vivrà in ogni pezzo del nostro cuore per sempre.”