Acquisiti fascicoli e documenti. Tra i due enti una relazione così simbiotica che al momento della messa in liquidazione dell'ex polo oncologico è risultato difficile ricostruire i crediti e i debiti che ciascuno vantava nei confronti dell'altra e viceversa
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Probabilmente era solo questione di tempo ma, infine, anche la Guardia di Finanza ha deciso di vederci chiaro sull'affaire Fondazione Campanella, l'ex polo oncologico che per anni ha operato gomito a gomito all'interno del policlinico universitario di Catanzaro fino all'epilogo coinciso con la messa in liquidazione il 6 ottobre del 2014. Una storia tanto travagliata quanto opaca se non altro per gli ingarbugliati rapporti che fin dall'inizio hanno caratterizzato i due enti, entrambi erogatori di prestazioni assistenziali: il policlinico in regime pubblico e la fondazione in qualità di ente di natura privata.
Una convivenza poco pacifica
Una "relazione" a tal punto simbiotica che al momento della messa in liquidazione dell'ex polo oncologico è risultato difficile, se non del tutto impossibile, ricostruire i crediti e i debiti che ciascun ente vantava nei confronti dell'altro. Solo di recente e dopo un lungo lavoro di ricostruzione contabile è emerso che parte dei crediti vantati dal policlinico nei confronti della fondazione per la fornitura di beni, servizi e altre utilità erano del tutto fittizi poichè non più esigibili. 62 milioni di euro per prestazioni assistenziali che non trovavano però alcun conforto di convenzioni o contratti tra i due enti ma continuati a comparire nel bilancio aziendale del policlinico, fino a quest'anno quando sono stati definitivamente stralciati.
Solo accertamenti contabili?
Questa mattina la Guardia di Finanza ha fatto visita alla sede amministrativa del policlinico acquisendo fascicoli e documentazione inerente l'ex polo oncologico. Ovviamente bisognerà attendere per capire se gli approfondimenti siano di semplice natura contabile o riguardino anche altro. Quel che è certo però è che nei giorni scorsi il policlinico di Catanzaro ha presentato alla Regione il consuntivo 2019, documento contabile che traccia un tracollo verticale nei conti dell'ente sanitario gravato da un debito di 154 milioni di euro. Disavanzo determinato per una quota consistente anche dai crediti fittizi vantati nei confronti dell'ex polo oncologico.