«Cosa faremo ora senza guardia medica? Ci affidiamo al Padreterno».

Se l’ospedale di Lamezia Terme perde pezzi e vive alla giornata tra chiusure ad effetto domino degli ambulatori e aggressioni a personale medico ed infermieristico, le cose non vanno meglio nel Lametino lì dove si raccoglie quel bacino di utenza che fa sì che il Giovanni Paolo II arrivi a servire una popolazione di 150 mila abitanti.

 

Capita così che Jacurso, comune di poco più di 600 abitanti che domina Lamezia, dalla quale lo separano 21 chilometri, la maggior parte dei quali di curve, si sia visto sopprimere la guardia medica senza alcun preavviso.

La protesta dei residenti contro la chiusura della guardia medica

Al sindaco Ferdinando Serratore l’informativa è arrivata il 2 gennaio, ma spiegava che dall’uno la postazione era stata soppressa. Oggi la popolazione è scesa in strada, davanti al municipio, sostenuta da diversi sindaci del territorio, per chiederne la riapertura. Si tratta di una comunità costituita prevalentemente da anziani, ora orfani di un presidio sanitario di frontiera la cui presenza ritengono imprescindibile.

 

«Qualcuno ha delle responsabilità - ha affermato il primo cittadino – e vorrei che queste persone si dimettessero. Si tratta di un abuso, almeno abbiano la dignità di dimettersi». «Non è giusto – si sfoga una donna – siamo un paese di anziani, purtroppo abbiamo sempre bisogno. Dove dobbiamo andare? Al Pronto Soccorso di Lamezia faremmo ore di attesa anche per una stupidaggine».

 

«È umiliante – aggiunge un’altra donna – ma dobbiamo combattere tutti, è un nostro diritto. Non si può morire per mancanza di una guardia medica».