Sono 45mila i pazienti trattati in Emodinamica, mille quelli sottoposti alla riparazione dell'aorta, della mitrale e della tricuspide. Per il futuro «si lavorerà sulla prevenzione» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Le grandi innovazioni della medicina, cioè la possibilità di riparare le valvole cardiache senza il bisturi, sono state presentate al congresso “Up-date nel trattamento percutaneo dell'insufficienza mitralica e tricuspidalica”, organizzato dalla Cardiologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.
La Cardiologia universitaria del capoluogo calabrese, diretta dal professor Ciro Indolfi, ha introdotto in Calabria l'impianto della valvola aortica per via percutanea (Tavi) e la riparazione della valvola mitrale (MitraCLIP). Oggi la Cardiologia universitaria è l'unico centro in Calabria dove è possibile effettuare la riparazione della valvola tricuspide.
Durante i lavori congressuali la dottoressa Annalisa Mongiardo, team leader del progetto sulla mitraclip, ha presentato le indicazioni e i risultati ottenuti con la riparazione edge-to-edge (Teer) della valvola mitrale, presentando anche un caso dal vivo di intervento sulla mitrale. La dottoressa Iolanda Aquila ha presentato i criteri ecocardiografici di selezione alla riparazione trans-catetere.
L'ultima frontiera della cardiologia interventistica, cioè la riparazione, della valvola tricuspide, è stata poi presentata dal professor Ciro Indolfi. Infine, lo studio Trilluminate, pubblicato sul New England Journal of Medicine, e la selezione del paziente ideale per il trattamento della valvola tricuspide sono stati illustrati dalla dottoressa Carmen Spaccarotella.
«È motivo di orgoglio – ha affermato Ciro Indolfi, presidente della federazione italiana di Cardiologia e direttore dell'unità operativa di Cardiologia del policlinico universitario - aver introdotto in Calabria, dopo lo stent per l'infarto, la riparazione percutanea delle valvole cardiache. In questi anni è stata effettuata una straordinaria mole di lavoro.
«Infatti, solo in emodinamica sono stati trattati circa 45.000 pazienti. Di questi, la riparazione dell'aorta, della mitrale e ultimamente della tricuspide è stata effettuata in circa mille pazienti. La prossima frontiera sulla quale stiamo attivamente lavorando – ha concluso Indolfi - è la prevenzione delle malattie, per mantenere sano il cuore, vivere meglio e più a lungo».