Inoltre l'Azienda sanitaria ha inviato tutte le carte alla Procura della Corte dei Conti per «gli eventuali profili di competenza»
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E, infine, anche l'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha bussato alle porte della Cittadella rinsaldando il fronte "anti-Regione" e aprendo un credito nei suoi confronti del valore di oltre 3 milioni di euro. Tutto denaro che l'Asp catanzarese, oggi sciolta per infiltrazioni mafiose, ha liquidato al personale impiegato nel servizio di elisoccorso dal 2011 al 2019 ma che adesso ha deciso di stornare addebitandolo sul conto della Regione Calabria.
L'elisoccorso è stato infatti istituito nel 2000 a seguito dell'emanazione di un decreto regionale che finanziava, ma solo per un anno, il servizio, il cui costo è rimasto però nel corso degli anni sulle spalle delle sole aziende sanitarie e ospedaliere regionali costrette a remunerare il personale impiegato. Da oltre nove mesi l'Asp di Catanzaro ha però sospeso le erogazioni dei compensi, dopo che la Guardia di Finanza ha chiesto e acquisito tutta la documentazione e i fascicoli sulla scottante materia.
E questo pomeriggio è arrivata anche la delibera che segna la linea adottata dall'azienda. La terna commissariale ha rendicontato, infatti, tutte le spese sostenute dal 2011 al 2019 - oltre 3 milioni di euro - «i cui oneri sono a carico del bilancio della Regione Calabria» si legge nel provvedimento adottato oggi. Il settore finanziario viene autorizzato ad aprire un credito nei confronti della Cittadella «di pari importo a quanto anticipato per le spese del personale dipendente dell'Asp, impiegato al di fuori del normale orario di servizio».
Ma vi è di più. L'Asp catanzarese rinvia ad un successivo provvedimento la contabilizzazione degli importi anticipati dal 2000 al 2010 e invia la delibera alla Procura della Corte dei Conti «per gli eventuali profili di competenza».
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