Il nuovo sistema di intelligenza artificiale sarà presentato in occasione di un corso che si terrà a Catanzaro
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Arriva in Italia il ‘supercervellone’ che aiuterà a decidere, con un’accuratezza di oltre il 99%, quali pazienti hanno le coronarie malate e hanno bisogno di un’angioplastica o un bypass. L’intelligenza artificiale in cardiologia debutterà in Italia in occasione del corso ICOP 2019 - Intracoronary pressure measurement and assessment of coronary stenosis in 2019 che si terrà a Catanzaro domani e dopodomani nell’Auditorium del Campus universitario: per la prima volta verrà presentato un sistema applicato alla diagnostica in emodinamica che, grazie alla capacità di elaborare i ‘big data’, impara dalla sua stessa esperienza e guida il medico nella diagnosi delle malattie cardiache con una precisione senza precedenti.
«L’intelligenza artificiale non sostituisce il medico, ma può essere di grande supporto per evitare errori di valutazione e compiere scelte terapeutiche più precise, informate e su misura per il singolo caso – spiega Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC) – Se le arterie coronarie sono malate è essenziale capire il grado di stenosi, ovvero di ostruzione, per decidere se sia necessario riaprirle con un palloncino, proporre un bypass cardiaco o tenere il problema sotto controllo con i farmaci. La coronarografia può non essere sempre sufficiente. Ed è qui che viene in aiuto la nuova tecnica di intelligenza artificiale applicata alla valutazione della pressione intracoronarica».
L’intelligenza artificiale infatti è stata per la prima volta applicata allo strumento diagnostico che consente la valutazione della pressione intracoronarica (iFR), comunemente impiegato in emodinamica: con una sonda si entra nelle arterie e se ne valuta la pressione, che si modifica in caso di restringimento. L’analisi dei dati viene quindi elaborata dal sistema di intelligenza artificiale, che può immediatamente confrontare il risultato con milioni e milioni di registrazioni precedenti, i ‘big data’ che l’uomo non riesce a valutare nel loro complesso perché troppo numerosi.
«Il sistema di intelligenza artificiale offre il vantaggio di poter attingere ai dati di milioni di battiti cardiaci, riuscendo così a individuare con certezza e rapidamente se il cuore in esame presenta o meno anomalie – continua Indolfi – Inoltre, nell’utilizzo il sistema si aggiorna continuamente, prosegue cioè a imparare dai propri errori e dai propri successi, affinando esponenzialmente la sua capacità diagnostica. Tutto questo garantisce una precisione senza precedenti. Non si tratta di sostituire il medico, perché sarà sempre l’uomo a dover prendere una decisione clinica sulla base dei dati a disposizione; la macchina però ha il vantaggio di poter esaminare una mole di dati enorme in tempi minimi, come il cervello umano non potrà mai essere in grado di fare».
I nuovi sistemi di intelligenza artificiale applicata alla valutazione della pressione intracoronarica non sono ancora in commercio, ma hanno già superato i test clinici sperimentali e si prevede un loro arrivo in clinica a breve, dove potranno affiancare i medici per accelerare e migliorare le diagnosi.