Da oggi lunedì 17 gennaio nuova mappa di colori delle Regioni con il passaggio in zona gialla della Campania e in zona arancione della Valle d'Aosta. La Calabria evita il passaggio in arancione e si conferma in giallo ma misure più restrittive sono state previste in diversi Comuni del Reggino. Intanto in Italia la variante Omicron del coronavirus dilaga e il picco di questa ondata Covid è vicino, si avrà tra 2-3 settimane, secondo l'Oms. Ieri nel nostro Paese sono stati registrati 149.512 contagi e altri 248 morti; attualmente i positivi sono oltre 2 milioni e 500mila.

I casi in Italia

«Se paragoniamo questa domenica alla precedente, ci sono 6 mila casi in meno. Pur mantenendo un'attenzione massima e un'assoluta prudenza, vi sono dei segnali che vi è una netta decelerazione e potremmo aspettarci una riduzione nel numero dei casi» ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ospite di Fabio Fazio a 'Che tempo che fa' su Rai3. Sul fronte delle vaccinazioni, sabato sono state somministrate quasi 92mila prime dosi di vaccino anti-Covid: un numero così alto non veniva registrato da settembre.

La variante Omicron

«Questa variante Omicron raggiungerà tutti, non c'è scampo. Non c'è dubbio che entro la fine del 2022, salvo un'altra variante, io credo che quasi tutta la popolazione bene o male incontrerà questa variante» ha fatto presente il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a 'Domenica In', su Rai1.

 

In Paesi come l'Italia, il picco di Omicron sarà raggiunto in «due-tre settimane e poi comincerà a scendere» ha affermato il direttore regionale dell'Oms per l'Europa, Hans Kluge, ospite di Lucia Annunziata a 'Mezz'ora in più' su Rai3. Per Kluge la traiettoria seguita dal ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare l'ondata di Omicron «è quella giusta». Il direttore regionale dell'Oms ha sottolineato quindi «la vaccinazione, le dosi booster, l'uso delle mascherine e il grande monitoraggio e l'accesso ai farmaci antivirali».

Italia divisa in zone

In base alle disposizioni nazionali in vigore per il contenimento della diffusione dell'epidemia e alle ordinanze del ministro della Salute, oggi la cartina dell'Italia vede in zona bianca Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria, in zona gialla Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano e in zona arancione la Valle d’Aosta.

Il sistema dei colori è sotto i riflettori. «Il sistema della colorazione delle regioni è stato elaborato in maniera concertata tra Ministero e Regioni in un’epoca diversa - ha spiegato Locatelli- Che si possa arrivare a una riconsiderazione sta nella logica delle cose. Detto questo non dimentichiamo che esiste un carico di gestione nelle strutture ospedaliere anche per gli asintomatici che devono essere tenuti separati. Così come non facciamo l’errore che gli asintomatici non possano contagiare».

«Nelle prossime settimane apriremo un confronto con le Regioni e nelle prossime ore apriremo un tavolo tecnico sulle questioni da loro proposte (sul sistema delle colorazioni in primis)» ha confermato il ministro Speranza.

Sale indice Rt

In Italia sale l'indice Rt. Secondo quanto rileva l'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità (Iss) diffuso venerdì, con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia, «nel periodo 22 dicembre 2021- 4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,56, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente e ben al di sopra della soglia epidemica». Anche l’incidenza settimanale a livello nazionale «continua ad aumentare: 1.988 ogni 100.000 abitanti (7-13 gennaio) contro 1.669 ogni 100.000 abitanti (31 dicembre 2021-6 gennaio 2022), dati flusso ministero della Salute».

La pressione sugli ospedali

In merito alla situazione negli ospedali, il report evidenzia che crescono i ricoveri in ospedale e l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva: «Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 17,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio) contro il 15,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 27,1% (rilevazione del ministero della Salute al 13 gennaio) contro il 21,6% (rilevazione del ministero al 6 gennaio)».

Non vaccinati

Dal report esteso dell'Istituto superiore di sanità sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 in Italia emerge poi che il tasso di ricoverati per Covid in terapia intensiva è pari a 26,7 ogni 100mila per i non vaccinati e a 0,7 ogni 100mila per i vaccinati con ciclo completo più dose aggiuntiva/booster: 38 volte superiore.