Sarà proposta una visione olistica per migliorare la qualità di vita dei pazienti per i quali il malessere persiste oltre i tempi di guarigione
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Colpisce circa il 25-30% della popolazione, è fortemente invalidante e il suo trattamento rappresenta una delle maggiori sfide della Medicina, costituendo una priorità per il sistema sanitario nazionale e più in generale per l’Organizzazione mondiale della Sanità. Il dolore cronico non oncologico (persiste oltre i tempi di guarigione) ha assunto proporzioni notevoli in termini di sofferenza per i pazienti, disabilità, impiego di risorse finanziarie per le cure primarie e specialistiche. Solo un cambiamento di rotta nel suo approccio e nel suo trattamento, potrebbe generare un miglioramento della qualità di vita di chi ne è affetto.
Il convegno
Se ne discuterà sabato 2 febbraio, dalle 8.30 in poi, nella sala convegni dell’Ordine dei Medici in Via Suor Elena Aiello 23, a Cosenza nell’ambito del Convegno dal tema “Il dolore cronico non oncologico”. Con il patrocinio della Fimmg e dell’Ordine provinciale dei medici-chirurghi e odontoiatri di Cosenza e provincia, la giornata congressuale è organizzata da Av Eventi e Formazione e vede la responsabilità scientifica del dottor Eugenio Corcioni, specialista in Medicina interna, presidente OMCeO Provincia di Cosenza e di Rosalbino Cerra, specialista in Tecniche semeiologiche speciali chirurgiche, medico di Medicina generale Asp Cosenza e presidente della locale sezione della Fimmg.
Il dolore cronico non oncologico
L’obiettivo del convegno è di migliorare i contenuti professionali di tutti gli operatori sanitari coinvolti nel processo di cura del paziente con dolore cronico non oncologico e di fornire dati aggiornati sulle strategie terapeutiche più appropriate e opportune, al fine di ridurre i livelli di disabilità e garantire la migliore qualità della vita possibile alle persone che presentano il disturbo. I legami tra il dolore cronico e una visibile o diagnosticabile lesione o malattia sono spesso non chiari, talora inesistenti e la problematica allo stato attuale, rappresenta una sfida fondamentale per la medicina. La corretta gestione di questi pazienti richiede una visione olistica che non si limiti a considerare il dolore come un indicatore di malattia, ma consideri la complessità dei fattori psicologici e culturali che ne influenzano l’intensità e il modo con cui ciascun individuo vive il proprio stato. Per quanto riguarda la farmacoterapia diventa fondamentale valutare l’efficacia dei farmaci utilizzati, ma anche e soprattutto, la loro tollerabilità e le loro potenziali interazioni.
I relatori
Notevole la partecipazione dei relatori. La possibile interazione tra dolore osteomuscoloscheletrico e malattia reumatica sarà approfondita dal reumatologo dott. Pietro Gigliotti; il dolore pelvico femminile e maschile sarà trattato rispettivamente dalla ginecologa Serena Del Negro e dall’urologo Pietro Pasquale Imbrogno. Francesco Amato, specialista in Anestesia e Rianimazione, direttore Uoc Terapia del dolore e Cure palliative, Ao di Cosenza relazionerà invece sui nuovi protagonisti nella fisiopatogia del dolore, mentre Luciana Leo, specialista in Medicina fisica e riabilitazione, direttore Uos “Riabilitazione Neurologica”, Ao di Cosenza tratterà il tema della funzionalità nel paziente con dolore cronico: un obiettivo che va oltre la risposta analgesica. Rosalbino Cerra, infine, svolgerà l’approfondimento importantissimo sulla gestione del dolore cronico nello studio del Medico di Medicina generale.