L’Unione sindacale italiana poliziotti, attraverso la segreteria regionale Calabria, parla della problematica dei tamponi alle forze dell’ordine operanti sui territori.

In particolare il sindacato evidenzia: «Dimostriamo piena soddisfazione per l’operato svolto dalla governatrice Jole Santelli, la quale con ordinanza del presidente della Regione Calabria nr.20 del 27/03/2020 ha disposto l’esame reattivo del tampone per la ricerca del  virus Covid-19 per tutti gli operatori sanitari pubblici e privati della regione Calabria.  Tuttavia – scrivono - appare doveroso notare che da tale provvedimento è  stato escluso l’esame per tutte le forze dell’ordine, le quali condividono il fronte del contrasto all’epidemia in atto, proprio al fianco del personale sanitario; l’operato delle forze dell’ordine, nel far rispettare le misure governative e regionali vivono  il terrore continuo del contagio e della trasmissione involontaria alle proprie famiglie».

 

«Comprendiamo benissimo la difficoltà che vi è nel reperire i tamponi, oltre che i dispositivi di protezione individuale dei quali, ove ne sia stata fatta opportuna fornitura, non basteranno di certo fino alla fine dell’epidemia; lamentiamo a questa punto la carenza. L’esclusione di  alcune categorie di lavoratori in prima linea nell’emergenza, da accertamenti di tipo sanitario connessi alla pandemia, che stiamo vivendo in questo momento storico, ci sembra poco opportuno ne lungimirante» afferma l’Unione sottolineando: «La salute deve essere tutelata nei confronti di tutti coloro che sono impegnati contro il Covid-19, senza esclusione di alcuno». 

Infatti anche dal punto di vista scientifico «appare necessario tenere in considerazione la possibilità che tra le forze dell’ordine vi possano essere pazienti asintomatici e portatori del virus che nell’espletamento del proprio dovere possano “infettare” gli utenti sottoposti ai rigidissimi controlli di questo periodo. Mai bisognerebbe abbassare la guardia contro questo nemico invisibile».

 

Pertanto, alla luce di quanto esposto, l’Unione sindacale italiana poliziotti Calabria «intende appellarsi a tutte le autorità competenti, in primis al presidente della Regione Calabria, al commissario straordinario per la Sanità Calabrese nonché ai prefetti e ai questori dell’intera regione affinché si mettano in campo tutte le risorse e le strategie utili al fine di fronteggiare l’emergenza nel miglior modo possibile, e contemporaneamente garantire sicurezza a chi la produce».