Se il dirigente reggente dell'Asp di Cosenza Sergio Diego non fosse intervenuto in tempo, probabilmente a Praia a Mare, sul versante tirrenico, e Corigliano Rossano, sul litorale ionico, si sarebbe assistito alla chiusura notturna dei pronto soccorso dei rispettivi presidi sanitari, con il rischio concreto di mettere a repentaglio la salute dei residenti e quella dei centinaia di migliaia di turisti che ogni anno invadono le coste calabresi. Il motivo è da imputare alla grave carenza di personale sanitario che sta inevitabilmente mettendo in ginocchio un'intera regione, la quale oggi paga il prezzo di anni di commissariamento e assunzioni bloccate. Ma per riuscire a mantenere inalterato il servizio durante la calda stagione estiva, Diego ha dovuto inevitabilmente mettere mani nelle casse di un ente, l'Asp di Cosenza, che risulta già fortemente indebitato e che ha difficoltà finanche ad acquistare materiale di cancelleria come carta e toner.

 

Per tre mesi, il periodo che va dal 15 giugno al 15 settembre 2019, pagare quei medici che si sono resi disponibili ad effettuare prestazioni aggiuntive, ai cittadini costerà complessivamente € 121.867,20. La cifra è così distribuita: € 43.200,00 da destinare alle prestazioni aggiuntive per Corigliano Rossano, € 69.120 da destinare alle prestazioni aggiuntive per Praia a Mare, più € 9.547,20 di Irap (Imposta Regionale sulle attività produttive). Tutte le informazioni sono contenute nella delibera n° 444 del 12 giugno 2019.

«Carenza cronica di personale medico»

Secondo quanto riporta il documento, l'Asp aveva provato in ogni modo a evitare di ricorrere all'istituto contrattuale delle prestazioni aggiuntive. Così aveva provveduto ad espletare le procedure concorsuali del personale medico autorizzate con DCA n. 87/2015 e successivi, ma aveva dovuto fare i conti con «oggettive difficoltà di reclutare altro personale medico per coprire i posti di organico ancora vacanti e disponibili».

Solo successivamente si sono registrati «vari tentativi di recuperare personale medico sia tra il personale dipendente che tra quello a rapporto convenzionale». I dirigenti medici del pronto soccorso dello Spoke Rossano/Corigliano hanno manifestato da subito la disponibilità ad effettuare prestazioni aggiuntive quantificate, per 20 turni di 12 ore, per ogni mese, pari a complessivi 60 turni», mentre i dirigenti medici del pronto soccorso dell'ospedale di Praia a Mare «si sono dichiarati non disponibili ad effettuare turni aggiuntivi, così come i dirigenti medici dell'UOC di Medicina Interna dello stesso presidio», poiché già vessati da turni massacranti. Pertanto, si è reso necessario acquisire la disponibilità dei dirigenti medici del 118, servizio esterno al nosocomio, che copriranno 32 turni di 12 ore, per ogni mese, pari a complessivi 96 turni.

Le controversie

Ciò che balza subito agli occhi è la mancata pianificazione dei servizi da parte dell'Asp cosentina e una conseguente distribuzione di risorse che lascia a desiderare, nonostante i problemi legati alla grave carenza di persona siano noti da tempo e siano stati ampiamente denunciati dagli stessi dirigenti medici. La seconda controversia, per quanto riguarda il presidio di Praia a Mare, sarebbe il reclutamento di personale dipendente della centrale operativa del 118, che per ovvie ragioni presenterebbe alcune limitazioni per il trattamento di alcune patologie in casi di emergenza o urgenza. Ma evidentemente non c'è altra alternativa.