Durissima lettera per chiedere all'ex generale dei carabinieri che guida la sanità Calabrese di recedere dall’intenzione di nominare come manager Daniela Saitta
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«No, lei no!». Non è stata ancora ufficialmente nominata alla guida dell’Asp di Cosenza in qualità di commissario straordinario, ma il nome di Daniela Saitta già divide profondamente e trova l’aperta opposizione dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Cosenza e provincia. Un’ostilità così forte, alimentata da segnalazioni che sarebbero giunte numerose, da spingere il presidente dell’Ordine, Eugenio Corcioni, a scrivere al commissario ad acta Saverio Cotticelli, affinché receda dal suo intento. Cotticelli, infatti, ha già inviato al ministero della Salute quattro nominativi, proponendo i commissari per l'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, per le due aziende ospedaliere di Catanzaro, per il Pugliese Ciaccio e il policlinico universitario Mater Domini, per il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria e, appunto, per l’Asp di Cosenza, per la quale ha indicato Saitta. Una scelta duramente stigmatizzata dai medici di Cosenza.
«Abbiamo appreso - scrive il presidente dell’Ordine - che per il ruolo di Commissario straordinario dell'Asp più grande e complessa della Calabria sarebbe stata indicata la dottoressa Daniela Saitta, in relazione alla quale numerosi nostri iscritti ci hanno segnalato che sembrerebbe non possedere alcuna competenza ed esperienza specifica in materia di organizzazione sanitaria e neanche di gestione, poiché sembrerebbe che fino ad oggi abbia ricoperto esclusivamente funzioni di commissario giudiziario in enti e società cessate e da liquidare, che non è certo il fine che dovrebbe essere perseguito nel caso che ci sta a cuore».
Una chiusura totale, dunque, basata sulla presunta inesperienza del commissario in pectore. Tanto che Corcioni invita Cotticelli «a rendere pubbliche le valutazioni che l'hanno indotto a individuare proprio la dottoressa Saitta quale nuovo manager dell'Asp di Cosenza tra i tanti che pure avevano manifestato la loro disponibilità ad assumere detto incarico».