«L’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) è al lavoro negli uffici dell’Asp di Cosenza, forse per verificare se emergono tra l’altro anche gravi e reiterate irregolarità nella gestione dei bilanci, alla luce delle osservazioni formulate dal collegio sindacale o delle pronunce della competente Sezione regionale della Corte dei Conti». Lo afferma in una nota il consigliere regionale Carlo Guccione.

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«Tutto questo - sottolinea Guccione - riporterebbe a quanto previsto dalle norme sul dissesto finanziario del servizio sanitario regionale inserite nel decreto-legge del 30 aprile 2019, numero 35. Parliamo di una delle più grandi Asp d’Italia con un bilancio di oltre un miliardo di euro, che gestisce tre ospedali Spoke e una popolazione di 750mila abitanti».

Tutti gli sprechi che portano al collasso

«Nel corso di questi anni avevamo più volte denunciato criticità e situazioni paradossali all’Asp di Cosenza, dal contenzioso di circa 800 milioni di euro, ai fitti passivi che solo nella città di Cosenza ammontano a oltre 800 mila euro all’anno, ai doppi e tripli pagamenti di una stessa fattura, al sistema delle proroghe degli appalti (come ad esempio nel sistema della ristorazione negli ospedali, in prorogatio da oltre dodici anni). Ci auguriamo che oltre alla già situazione disastrata della sanità cosentina e calabrese - conclude il riconfermato consigliere regionale del Pd - non si debba aggiungere il dissesto finanziario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza che andrebbe a penalizzare esclusivamente i cittadini di tutta la provincia di Cosenza, mettendo in discussione il già precario diritto alla salute garantito dalla Costituzione».