Sabato 9 ottobre il camper dell’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci (Aisc) farà tappa anche a Reggio Calabria, in occasione delle Giornate sulla diffusione della conoscenza dello scompenso cardiaco. Dalle ore 10 alle 13, nell’area adibita a parcheggio della casa di cura Policlinico Madonna della Consolazione, sul camper-ambulatorio saranno effettuati i test preliminari ai fini della diagnosi dello scompenso cardiaco con breve anamnesi, misurazione parametri vitali e, se ritenuto visita medica con ecocardiografia. Sarà altresì presente la Fondazione Italiana del Rene per effettuare test per la misurazione della creatinina e del volume di filtrazione glomerulare (e-GFR) consentendo di verificare la presenza di malattia renale cronica. La partecipazione è libera e gratuita, e basterà presentarsi nell’orario indicato.

Secondo i dati più recenti, lo scompenso cardiaco colpisce 14 milioni di persone in Europa e più di 1 milione in Italia, e ogni anno i casi tendono ad aumentare: indicativamente 20 ogni 1000 individui tra i 65 e 69 anni e in particolare nella popolazione over 85. È inoltre la terza causa di decessi in tutto il mondo. Eppure ancora troppo basso è il livello di consapevolezza tra la popolazione. Lo scopo di questa giornata diventa dunque quello di sensibilizzare e approfondire la conoscenza di tale patologia a favore soprattutto di pazienti e caregiver che ogni giorno si trovano a fronteggiarla.

I medici e gli infermieri Ielasi, Nava, Giofrè, Zerbi, Nastasi, Balzetti, Mangiola, Parisi e Romano della Cardiologia del Policlinico Madonna della Consolazione di Reggio Calabria aderiranno volontariamente all’iniziativa promossa dall’Aisc portando avanti un progetto sullo scompenso cardiaco iniziato nel 2019 con il primo congresso “Scompenso cardiaco dallo stato dell’arte alle prospettive future”, che ha avuto come ospite il professore Di Somma, presidente nazionale Aisc. Dal Policlinico l’invito alla popolazione calabrese a partecipare: intercettare uno compenso in fase iniziale e migliorarne la prognosi, infatti, contribuisce ad evitare situazioni di emergenza e anche l’ospedalizzazione.