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Si tinge di giallo la vicenda della sospensione dei servizi di pronto soccorso ginecologico, determinati dalla contemporanea assenza di sette medici sui nove impiegati nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Cetraro. La carenza di personale, dovuta a ferie, maternità e malattia, ha comportato il dirottamento dei casi urgenti verso i presidi di Cosenza e Castrovillari, tra il 14 ed il 16 agosto, proprio nel periodo di maggiore affluenza turistica lungo la costa tirrenica.
Contrasti interni e dissapori tra i medici alla base del disservizio
Il caso è esploso alla vigilia di Ferragosto quando il direttore sanitario del nosocomio, Vincenzo Cesareo, dopo aver preso atto della mancanza di quasi tutti i medici del reparto, ha diramato una nota per comunicare la temporanea chiusura del servizio di emergenza. La vicenda tuttavia, sarebbe solo la punta dell’iceberg dello stato di tensione da tempo latente all’interno dell’unità operativa complessa dell’ospedale cetrarese, in cui i contrasti interni avrebbero determinato anche un sensibile calo degli accessi da parte dell’utenza.
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Parti in calo, punto nascita a rischio chiusura
Il punto nascita nell’ultimo anno ha registrato appena 465 parti, al di sotto della soglia minima dei 500 necessari per rimanere aperti. Ad alimentare i mal di pancia ci sarebbe anche la mancata nomina del dirigente. Il posto è vacante dal marzo 2014, data del collocamento a riposo della dottoressa Anna Mistorni. Le funzioni di primario sono provvisoriamente esercitate dal dott. Domenico Introini in attesa che vengano completate le procedure di selezione per la nomina del nuovo direttore.
La terna degli aspiranti dirigenti, composta da Raffaele Misasi, Gaetano Gigli e Angelo Cannizzaro, è da tempo sul tavolo di Raffaele Mauro, ma la scelta è ritardata da alcuni ricorsi perdenti al Tar.
Visita fiscale per i medici ammalati
Nel frattempo, sul caso specifico, l’Asp ha preannunciato un formale esposto alla procura per verificare eventuali responsabilità nella interruzione del servizio. Nel complesso, dei sette medici assenti due erano in ferie, due in maternità, uno reduce da un infortunio attestato dal pronto soccorso mentre altri due hanno prodotto un certificato di malattia. Nei loro confronti l’Asp ha attivato le procedure di invio della visita fiscale.
Secondo quanto si è appreso, prima di assumere la decisione di chiudere il pronto soccorso ginecologico, Cesareo, appositamente rientrato dalle ferie dopo essere stato allertato dal suo vicario Raimondi, avrebbe tentato di rintracciare sia Introini, in ferie, sia il suo sostituto, il dottor Ottavio Notaro di Amantea, anch’egli risultato però irreperibile.
Non è la prima volta che l’unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Cetraro si trova così sguarnita. Un caso analogo si è verificato anche nel periodo pasquale. Le criticità di questo reparto erano comunque note alla direzione generale. Per due volte è stata anche inviata una ispezione del risk management Berardo Cavalcanti. Le sue relazioni però, non sono state rese pubbliche.
Salvatore Bruno