Il direttore sanitario dell'Ircss Galeazzi di Milano è anche intervenuto sulla questione obbligo mascherine al chiuso: «Andrebbe prorogato»
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L'obbligo di mascherine al chiuso, «secondo me andrebbe un pochino prorogato. Vediamo come vanno avanti i dati. Perchè se si conferma questo Rt inferiore a 1 allora via via dovrebbe finire questa onda e se termina questa onda allora lasciamo andare anche questo». Così all'Ansa il direttore sanitario dell'Ircss Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, in merito allo stop dell'uso delle mascherine al chiuso che dovrebbe partire dal primo maggio ma per il quale si attende una decisione su una eventuale proroga.
«In questa fase - dice Pregliasco - dobbiamo aprire in progressione e purtroppo credo che questi giorni di Pasqua potranno essere un elemento di rischio rispetto all'effetto che potremo vedere fra 15 giorni». Diverso è il discorso della mascherina per soggetti fragili o persone che li assistono. Per queste categorie «bisogna assolutamente continuare a indossarla. Continuiamo a usarla ma con buon senso nell'ottica delle situazioni di rischio», rimarca Pregliasco.
La quarta dose di vaccino
Vale la pena di fare la quarta dose (o secondo booster) con questo vaccino per i fragili e gli over 80 «per dare una risposta anche di memoria al sistema immunitario, oltre che di produzione di anticorpi. Tutto il resto della popolazione, in considerazione della protezione residua, può aspettare e credo che l'approccio futuro, a meno dell'insorgenza di una terribile nuova variante, sarà quello della vaccinazione antinfluenzale, quindi una vaccinazione raccomandata, di offerta, in particolare per i soggetti fragili, e con gli stessi tempi di quella dell'influenza», evidenzia il direttore sanitario dell'Ircss Galeazzi di Milano.
«Ci aspettiamo una perdita di protezione perché vediamo che purtroppo quasi il 5% dei casi sono di soggetti che si reinfettano, quindi questa malattia non ci garantisce una protezione nemmeno con la guarigione per la vita, a differenza per esempio del morbillo che lo si prende una volta e finisce lì». Quindi, prosegue Pregliasco, «ora avremo un calo con il bel tempo, e la fine del rialzo dei casi intorno a fine maggio, con una quota notevole di soggetti immunizzati con la vaccinazione e la guarigione, ma non ci aspettiamo una protezione per lungo tempo. Dunque un rigurgito nell'inverno quando, come le onde in uno stagno, ci saranno nella prossima stagione ma magari non pesantissima e via via diventare uno dei tanti virus simil respiratori classici a corollario dell'influenza».
Rt in Italia
Attualmente, conclude Pregliasco in merito all'andamento dell'epidemia da Covid-19 in Italia «siamo in una situazione in cui abbiamo raggiunto un livello di plateau, con l'indice di trasmissione Rt che per fortuna si sta riabbassando. Non è la quinta ondata in termini assoluti, ma una fase di rialzo che ha rovinato la fine della quarta ondata. Il virus con Omicron si è presentato un terzo meno cattivo ma non è una passeggiata per i fragili e i non vaccinati. E se un rabbonimento c'è stato è stato grazie alla gran quota di vaccinati anche se il vaccino non protegge del tutto ma fa stare più tranquilli». Come tranquilla, dice Pregliasco, è la situazione in ospedale anche se, fa notare «non riusciamo a chiudere il reparto Covid».