VIDEO | L’Associazione Ragi Onlus ha organizzato un incontro tra gli ospiti affetti da malattie cronico-degenerative del centro diurno e i bambini di una scuola dell’infanzia del capoluogo. Un incontro speciale, una favola vissuta nella realtà
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“Ci son delle cose che solo i nonni sanno, son storie più lontane di quelle di quest’anno. Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno. Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno”. (“I nonni” di Bruno Tognolini) Ha inizio con la lettura di questa poesia la favola che oggi ha visto come protagonisti dei nonni speciali, gli ospiti affetti da demenza del Centro diurno dell’Associazione Ragi Onlus, che hanno celebrato la loro festa insieme ad alcuni bambini della scuola per l’infanzia “Mary Poppins” di Catanzaro.
Diversamente dai racconti a cui siamo abituati, questa storia non inizia con il classico “c’era una volta”, perché la favola è accaduta oggi ed i protagonisti erano reali anche se quel piccolo parco giochi, che ha ospitato l’iniziativa, sembrava un microcosmo incantato. Ed i suoni e i rumori che provenivano dalla strada erano ovattati. Ed in questo piccolo mondo è stata l’innocenza a farla da padrona. I bambini da un lato, con la loro naturale purezza, vedevano di fronte a loro dei nonni; dall’altro lato, le persone con demenza, che quella innocenza l’hanno recuperata, vedevano nipoti. Ne è nata un’amicizia. La più semplice, senza sovrastrutture, senza paure, senza giudizio. Una favola che è diventata realtà ed il suo messaggio ha contaminato tutti i presenti.
«I bambini, a questa età, vedono persone senza nessuna malattia o patologia – ha spiegato Elena Sodano, presidente Associazione Ragi Onlus – perché sono privi di quei pregiudizi che purtroppo noi persone adulti abbiamo. L’evento rappresenta un momento di crescita culturale che ha contaminato non solo i bambini, ma anche i genitori, le docenti e soprattutto la dirigente che voglio ringraziare per averci dato la possibilità di realizzare la festa». «Hanno molto in comune – ha detto ancora la Sodano - i bambini piccoli con le persone con demenze, in particolare una, entrambi vivono bene se non vengono giudicati per i loro errori. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare: non giudichiamo nessuno e lasciamo ad ognuno la massima espressione di crescita».
Daniela Amatruda