VIDEO | Domenico Sprovieri vive e lavora da 9 anni in Inghilterra. Dal 2 giugno percorrerà il tragitto a tappe, fino in Calabria, allo scopo di aiutare a superare le perplessità su un farmaco sperimentale
Tutti gli articoli di Salute
Si chiama Domenico Sprovieri, vive a Londra da oltre nove anni ma è calabrese, originario di Corigliano. Ha 32 anni ed è un general manager nel settore della ristorazione. Il ragazzo coriglianese soffre di una malattia genetica ereditata dal padre: il rene policistico. Non esiste al momento una cura ben definita per combattere questa rara malattia ma solo medicinali attualmente in fase di sperimentazione. Tra questi farmaci, uno in particolare ha raccolto l'interesse del ragazzo. Si chiama Tolvaptan e pare che possa rallentare del 50% la necrosi ed evitare dunque l’insufficienza renale. Ed è anche per questa ragione che ha deciso di dare vita a una campagna di sensibilizzazione del tutto originale.
La sfida
Il 2 giugno partirà da Londra alla volta di Corigliano-Rossano attraversando Francia, Belgio, Olanda, Germania, Svizzera ed Italia. Un mese di viaggio, ben 2700 km durante i quali si fermerà durante le tappe per parlare della sua malattia, che per caratteristica è molto rara, ma soprattutto per far conoscere la cura sperimentale.«Voglio dimostrare a chi è affetto da rene policistico che con tenacia si può comunque fare una vita normale», dice Domenico.
L'obiettivo di Domenico
L’obiettivo della lunga traversata in bici è anche teso ad avviare una raccolta fondi e una serie di incontri durante la tratta, per poter parlare e confrontarsi con gli altri pazienti affetti da questa patologia. C’è da combattere qualche diffidenza e preclusione nei confronti del Tolvaptan. «In molti temono controindicazioni – afferma Domenico - si suppone infatti che l’assunzione del medicinale possa stravolgere lo stile di vita. Questo farmaco sembra invece poter rallentare del 50% il decesso del rene e dal mio punto di vista, il Tolvaptan, consente al malato di vivere dignitosamente senza dover ricorrere al trapianto». Ed ancora: «L’unica cosa negativa di questo medicinale è che ti fa bere tanta acqua, normalmente dai 5 ai 7 litri al giorno».