Si monitora costantemente l'evoluzione dei ricoveri e ci si prepara, nella peggiore delle ipotesi, ad incrementare in corsa il numero dei posti letto. A preoccupare per ora nell'area centrale della Calabria non sono le degenze ordinarie bensì le terapie intensive che nelle ultime settimane hanno ripreso a riempirsi dopo mesi di parziale inattività.

Covid, i ricoveri a Catanzaro

Nei due ospedali catanzaresi - il Mater Domini e il Pugliese-Ciaccio - il monitoraggio è continuo e già si ragiona sulla possibile implementazione dei posti di terapia intensiva. Sinora infatti - in virtù di un protocollo d'intesa - è stato il policlinico universitario a farsi carico dei casi più gravi: 6 degenze destinate ai pazienti con difficoltà respiratorie e che necessitano di essere intubati. Già dalla scorsa settimana però il reparto è iniziato ad andare in sofferenza e si è quindi reso necessario l'uso della Rianimazione covid dell'ospedale Pugliese che ha in dotazione 6 posti letto

Le terapie intensive

Il policlinico universitario attualmente ha raggiunto un livello di saturazione quasi completa: su 6 posti disponibili 5 sono occupati, l'ultima degenza è riservata ai casi più gravi che necessitano del trattamento Ecmo. La Rianimazione dell'ospedale Pugliese è piena a metà per ora: 3 posti letto occupati su 6 ma già si valuta l'estensione fino ad una disponibilità di 11. In tutta la Calabria la saturazione delle terapie intensive è al limite della soglia di allarme: 9,20% contro un margine del 10%.

L'area medica

Di converso, meno preoccupazione desta l'occupazione delle degenze ordinarie, almeno nei due ospedali catanzaresi. Al policlinico universitario risultano occupati 3 posti su 20, ma con la possibilità - ancora solo eventuale - di estendere ulteriormente la disponibilità ad altri 10 finora riservati alla cura delle patologie infettive no covid, marginalizzate dalla diffusione della pandemia. All'ospedale Pugliese Ciaccio, invece, i reparti di Malattie Infettive sono pieni a metà: su 29 posti disponibili 12 risultano occupati. In tutta la Calabria, invece, anche in questo caso la capienza è quasi al limite: 12,10% contro un margine del 15%.