All'alba della fase tre, l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, prova a mettere insieme tutti i pezzi dell'esperienza condotta nelle ultime settimane sul territorio, per contrastare la pandemia.

Focolai spenti

Spenti i maggiori focolai di San Lucido, Oriolo, Rogliano, Bocchigliero. E quello di Villa Torano, divenuto un modello di gestione. Un paradosso considerata l'inchiesta aperta dalla procura e condotta dai Nas.

Sguardo al futuro

Ma nella conferenza ospitata nella sede dell'Ordine dei Medici, particolare attenzione è stata rivolta anche al futuro. Bisogna fare tesoro delle conoscenze acquisite per evitare le criticità che pure non sono mancate. «Diverse volte le ambulanze sono giunte davanti le tende del pretriage, ma poiché erano già occupate, i pazienti trasportati sono stati costretti ad attendere a bordo che gli venise fatto il tampone - denuncia Riccardo Borselli, dirigente del servizio del 118»

Fare tesoro dell'esperienza

«Siamo comunque riusciti a dare risposte efficaci alla popolazione intervenendo con le nostre ambulanze, nonostante la scelta, credo unica in Italia, di non utilizzare i mezzi di soccorso delle associazioni di volontariato, per interventi su sospetti Covid - detto ancora il responsabile del 118 - Questo per tutelare la salute di questa particolare categoria di operatori. Per il futuro, tutto il know how acquisito con l'esperienza sul campo, dovrà servirci a farci trovare pronti ad affrontare una nuova emergenza, in tutti i settori».

Problematiche comuni

Quasi tutte le regioni hanno avuto le medesime problematiche - ha rimarcato Borselli - La Calabria comunque ha saputo fronteggiare l'impatto dell'epidemia». Con la riapertura dei confini, c'è preoccupazione per una eventuale nuova ondata di flussi provenienti dalle regioni più colpite. Da una parte si spera nell'arrivo dei turisti, dall'altra si teme l'innesco di nuovi focolai.

Il toto-virologi

«Noi in maniera discreta - dice Mario Marino, responsabile della task force anti-Covid dell'Asp di Cosenza - saremo presenti per effettuare i necessari controlli ed evitare situazioni problematiche. Come sapete - ha poi aggiunto con un pizzico di ironia - c'è il toto-virologi: alcuni sono convinti di un nuovo innalzamento della curva dei contagi, altri che guardano al domani con ottimismo, altri che prospettano una nuova epidemia in autunno».

Teniamoci pronti

«Una cosa è certa: noi dobbiamo prepararci - ha concluso, anche rivolgendosi alle istituzioni preposte - Questo significa fare scorta di dispositivi di protezione, implementare i laboratori, fornirsi di test diagnostici. E assumere il personale necessario».

Gli altri relatori

Tra i relatori anche il presidente dell'Ordine dei medici di Cosenza Eugenio Corcioni, la responsabile dell'Unità operativa di epidemiologia e sorveglianza di popolazione Amalia De Luca, il dirigente del dipartimento di prevenzione dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza Sisto Milito. L'incontro è stato moderato da Michelino Braiotta.