Ecco un vademecum sulle caratteristiche dei dispositivi di protezione ormai obbligatori anche per andare a fare la spesa. «Se vengono indossate da tutti, rischio di contagio quasi azzerato» dice il responsabile della prevenzione dell'Azienda ospedaliera di Cosenza Lucio Marrocco
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Chirurgiche, certificate, fatte in casa, in tessuto, con la valvola e senza valvola. Ad ognuno la sua mascherina. Solitamente confinati tra le pareti dei reparti ospedalieri, questi dispositivi di protezione da qualche tempo accompagnano le nostre giornate.
Accessorio indispensabile
Dal deflagrare dell’emergenza coronavirus vige l’obbligo di indossarli per uscire di casa. Un accessorio quindi indispensabile, con caratteristiche variabili rispetto alle condizioni di utilizzo. La chirurgica è quella con cui abbiamo maggiore familiarità. Quelle realizzate nel rispetto degli standard di sicurezza previsti dalle norme costituiscono un’appropriata barriera microbica, efficace dall’interno verso l’esterno. Le mascherine chirurgiche quindi limitano l’emissione di agenti infettivi da naso e bocca da parte di chi le indossa. Il suo impiego evita così che un soggetto Covid possa contagiare, magari inconsapevolmente perché asintomatico, chi gli sta vicino.
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Filtering Face Piece
L’acronimo Ffp sta per filtering face piece, in italiano facciale filtrante delle particelle. Le Ffp1 sono utilizzate soprattutto in ambito industriale da operai impiegati nel settore tessile, siderurgico, nell’edilizia. Proteggono da particelle grossolane ma non dagli agenti patogeni. Per bloccare il coronavirus occorre almeno la seconda classe di protezione, con una capacità di filtraggio minima del 94% delle particelle sospese in aria. Le Ffp3 sono quelle che garantiscono maggiore sicurezza, indicate per chi è a stretto contatto con pazienti Covid, quindi anche nelle corsie ospedaliere.
A cosa serve la valvola
La valvola non incide sulla capacità di filtraggio del dispositivo e consente maggiore comfort per chi le indossa. Ma può comportare anche dei rischi per il contagio: infatti permette all’aria espirata di fuoriuscire disperdendo con essa anche alle particelle virali. Per cui le Ffp2 e le Ffp3 con valvola proteggono chi le usa, ma non le persone vicine.
Altruisti ed egoisti
«Con una battuta potremmo dire che chi usa le chirurgiche è un altruista, chi usa le mascherine con la valvola è un egoista» dice Lucio Marrocco, responsabile della prevenzione e della protezione ambientale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Anche per merito delle precauzioni adottate precedentemente ai primi casi di contagio registrati in Calabria, le strutture dell’Annunziata e del Santa Barbara di Rogliano registrano ad oggi zero casi di contagio tra il personale medico, infermieristico e parasanitario.
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Mascherine fai da te
La carenza di dispositivi ha stimolato inoltre la produzione di mascherine fai da te. Bisogna però prestare attenzione perché non tutti i materiali sono idonei. Anche su questo aspetto Marrocco risponde nell’intervista realizzata dal nostro network.