VIDEO | L'indicazione perentoria in caso di sintomi sospetti resta quella di contattare i numeri di emergenza. L'ospedale di Catanzaro è il centro di riferimento regionale. Ma in caso di contagio anche i presidi ospedalieri distribuiti sul territorio hanno attivato dei percorsi specifici
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Non precipitarsi al pronto soccorso o negli ambulatori ma utilizzare i numeri utili messi a disposizione dei cittadini per fronteggiare l’emergenza da coronavirus (1500 - 0961.883346 – 0961.883016). E’ l’invito che anche il responsabile del reparto di medicina d’urgenza e pronto soccorso dell’ospedale di Soverato, Cosimo Zurzolo, ribadisce a chi dovesse avvertire sintomi influenzali riconducibili al virus. Ma in caso di contagio anche il nosocomio soveratese ha adottato i dovuti protocolli previsti dal Ministero.
Il collegamento con l'ospedale di Catanzaro
«Il protocollo prevede un pre-triage – spiega Zurzolo -: attraverso l’anamnesi il triagista individua subito se il soggetto è stato in zone a rischio e quindi viene differenziato dagli altri pazienti e accompagnato in una stanza isolata. Il medico poi continuerà con l’anamnesi e valuterà se farlo entrare nel protocollo d’emergenza per coronavirus o se si tratta di altro. In caso si tratti della prima ipotesi si contatterà il reparto di malattie infettive di riferimento, presso l’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, che ci darà indicazioni su come trattare il paziente».
Un protocollo che al momento è stato attivato solo per un ragazzo, in quarantena volontaria dopo essere rientrato in Calabria da Milano, che si è rivolto al pronto soccorso a causa di una ferita alla gamba in seguito ad un incidente domestico: «Il protocollo ha funzionato perfettamente».
Fronteggiare il coronavirus
Dunque il responsabile del pronto soccorso di Soverato ribadisce le raccomandazioni da seguire per fronteggiare il più possibile il diffondersi del coronavirus: «La prima raccomandazione è quella di stare tranquilli; di rispettare le norme igieniche e quindi lavarsi spesso le mani; non stare a contatto con persone che hanno l’influenza o stare a contatto il meno possibile. Questo virus si trasmette anche attraverso lo starnuto e le mascherine, secondo me, devono usarle sia gli operatori che il paziente che è affetto da influenza».